La nuova frontiera di Rete Ferroviaria Italiana per il trasporto regionale e metropolitano

Treni a breve distanza, ogni tre minuti, e in sicurezza nei nodi urbani e nelle fasce orarie a maggiore frequenza pendolare. Capacità di traffico maggiore sulle linee convenzionali inserite nei Corridoi europei TEN-T che attraversano l’Italia. Linee secondarie a scarso traffico economicamente sostenibili.

È la nuova frontiera di Rete Ferroviaria Italiana per il trasporto regionale e metropolitano, nelle grandi aree urbane e nei nodi delle più importanti città italiane.

Un obiettivo sfidante e raggiungibile nel medio periodo grazie all’installazione dei sistemi European Rail Traffic Management System/European Train Control System (ERTMS/ETCS) High Density e ERSAT-EAV, sui binari e a bordo dei treni.

La prima gara per installare l’ERTMS/ETCS HD sarà lanciata entro l’anno. Riguarderà le linee ferroviarie dei nodi urbani di Milano, Firenze e Roma. Sarà articolata su tre lotti, per un valore complessivo di 90 milioni di euro (Milano 35 mln, Firenze 25 mln, Roma 30 mln).
La fine dei lavori è prevista nel 2019.

Entro gennaio 2017, in Sardegna, saranno invece ultimati i test del progetto ERSAT EAV in corso sulla linea Cagliari – San Gavino. ERTMS/ETCS HD è l’evoluzione 3 dell’ERTMS/ETCS livello 2, il sistema di segnalamento unico e comune scelto dagli Stati membri dell’UE e dal settore ferroviario per l’interoperabilità del traffico e la circolazione in sicurezza di treni di diversa nazionalità (tedeschi, francesi, spagnoli, eccetera) sulle linee di tutta Europa.

Le Ferrovie italiane, prime in Europa (nel 2005 sulla linea AV/AC Roma – Napoli), lo hanno adottato sulle linee del sistema Alta Velocità/Alta Capacità nazionale. Con l’ERTMS/ETCS High Density la capacità di traffico nei nodi sarà triplicata, garantendo e incrementando gli standard di sicurezza necessari.

La circolazione ferroviaria sarà gestita in modo fluido, in relazione alla posizione e velocità dei treni. Nella sezione di linea (circa 1.350 metri) che oggi può essere occupata da un solo treno (gestione statica), in futuro i convogli viaggeranno in sicurezza a 350 metri uno dall’altro. RFI sta lavorando anche per uniformare i sistemi tecnologici dell’infrastruttura convenzionale nazionale (circa 16mila km) migrando dai sistemi SCMT/SSC al sistema ERTMS/ETCS livello 2.

L’evoluzione tecnologica interesserà le linee convenzionali interoperabili (core network corridors), secondo quanto richiesto anche dalle Direttive Europee. L’ERTMS/ETCS livello 2 supervisiona e controlla il distanziamento in sicurezza dei treni.

Dati e informazioni trasmesse da bordo a terra e viceversa con il GSM-R (Global System Mobile-Railway), radiotelefonia mobile riservata alle Imprese ferroviarie – permettono di seguire, istante per istante, la marcia del treno fornendo al macchinista tutte le indicazioni necessarie alla guida in sicurezza, con l’attivazione della frenatura d’emergenza nel caso in cui non siano rispettati tutti i parametri e la velocità del treno superi quella consentita. Per le linee convenzionali secondarie e a scarso traffico l’innovazione del futuro è ERSAT-EAV.

Questo sistema, primo caso in Europa, interfaccerà e integrerà la tecnologia ferroviaria ERTMS con quella di navigazione e localizzazione satellitare Galileo. Rete Ferroviaria Italiana e Db Netz, i gestori delle infrastrutture ferroviarie italiane e tedesche, in collaborazione con Trenitalia, Asstra e Ansaldo STS (Hitachi) lo stanno sperimentando in Sardegna, sulla linea Cagliari – San Gavino. L’obiettivo della sperimentazione – grazie al contributo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e della European Global Navigation Satellite Systems Agency (Gsa) – è quello di integrare e validare le tecnologie satellitari nel sistema di segnalamento ERTMS.

Il progetto presto sarà allargato alla rete europea e alle ferrovie concesse, urbane e extraurbane. ERSAT-EAV riceve via satellite la localizzazione dei treni (posizione e velocità), ERTMS supervisiona la situazione del traffico ferroviario. Dati e informazioni (il cosiddetto dialogo terra/treno) saranno trasmessi ai dispositivi installati a bordo dei convogli dalle radio base posizionate ogni 7 chilometri, invece che dalla boa – il transponder utilizzato attualmente – installata lungo il tracciato ferroviario ogni 1,3 km.

Il sistema permetterà un incremento della capacità di traffico a disposizione delle imprese ferroviarie perché aumenta il numero dei convogli che possono circolare in sicurezza nella sezione di linea controllata. ERSAT contribuirà a ridurre i costi di installazione, gestione e manutenzione. A regime potrà essere installato su quasi il 45% della rete convenzionale secondaria, sostituendo gli attuali sistemi di sicurezza, e su buona parte di quella europea.

(sa)

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