Da quando Trump ha imposto dazi sulle importazioni di prodotti dalla Cina, il fenomeno è nuovamente ripreso.
di Yiting Sun
Il retroscena: Secondo la Commission on Intellectual Property Theft degli Stati Uniti d’America, la Cina sarebbe responsabile dell’80% dei furti di proprietà intellettuale ai danni di società statunitensi.
Nel 2015, la Cina aveva dichiarato che avrebbe smesso di perpetrare attacchi informatici volti a sottrarre segreti commerciali alle imprese americane. A quel punto gli attacchi informatici e i furti di brevetti erano arrivati a costare $300 miliardi l’anno all’economia statunitense.
Recentemente, Trump ha imposto una serie di dazi su una moltitudine di prodotti cinesi come punizione per aver sottratto tecnologie americane.
La notizia: Axios riporta che, secondo una nuova ricerca sulla sicurezza, la Cina avrebbe esteso gli attacchi informatici volti a sottrarre brevetti ed altri segreti commerciali nell’arco del 2017, prendendo di mira società tecnologiche, studi legali e società farmaceutiche.
Perché conta: Si temeva che i dazi di Trump sulle importazioni dalla Cina aggravassero le tensioni fra i due paesi, con il rischio di scatenare una guerra commerciale e portare la Cina a perpetrare nuovi furti di segreti americani. A quanto pare, le previsioni si stanno rivelando accurate.
(MO)