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Ya-Qin Zhang parla di investimenti nell’intelligenza artificiale e in altre tecnologie che contribuiranno a fare della sua società un leader globale.

di Tom Simonite

Google e Facebook sono due società conosciute in tutto il mondo? E Baidu? Non ancora, spiega Ya-Qin Zhang, presidente della società cinese leader dei motori di ricerca, secondo cui anche le società cinesi potrebbero presto diventare delle potenze globali. Baidu, uno dei pesci più grossi nel mercato cinese da 730 milioni di utenti Internet, sta cercando di aprirsi a nuovi flussi di guadagno, sia in Cina che all’estero, investendo pesantemente nell’intelligenza artificiale.

La società conta più di 1.700 ricercatori nel campo dell’IA, incluso un gruppo che opera dal centro di ricerca aperto nel 2014 nella Silicon Valley, ed è stata scelta dal governo cinese per amministrare un nuovo laboratorio nazionale pensato per rendere il paese più competitivo nel campo dell’apprendimento automatico. Zhang prevede che persino le automobili a guida autonoma cui stanno lavorando potrebbero farsi strada nel mercato prima di quelle sviluppate dalla concorrenza statunitense.

In Cina, la crescita dei ricavi nel settore delle ricerche e inserzioni online ha cominciato a vacillare nel 2016, quando le vendite di smartphone hanno cominciato a calare e rivali quali Tencent, proprietaria della popolare piattaforma di e-commerce e messaggistica mobile WeChat, hanno ridotto il distacco.

La reputazione e il business di Baidu sono stati danneggiati anche dallo scandalo scoppiato a seguito della morte di un giovane studente malato di cancro che, a seguito di alcuni risultati sponsorizzati comparsi sul motore di ricerca, aveva deciso di sottoporsi a terapie costose e discutibili.

Zhang, che in precedenza ha gestito la ricerca e il business di Microsoft in Cina, ci ha concesso un’intervista durante una riunione del personale presso il centro R&D di Baidu nella Silicon Valley. Di seguito riportiamo l’intervista con il direttore d’ufficio di MIT Technology Review a San Francisco, Tom Simonite.

A quanto ci dice, 300 milioni di persone al di fuori della Cina utilizzano ogni mese più di una dozzina di app di Baidu. Qual è la vostra strategia per gli altri mercati?

Siamo molto concentrati sul mobile. Le nostre app sono diffuse in India, Brasile, parti del sud-est asiatico come l’Indonesia. Si tratta di mercati molto simili alla Cina di qualche anno fa, caratterizzati da una grande popolazione incentrata sul mobile. Questa loro caratteristica ci garantisce un vantaggio rispetto alle società statunitensi.

Offrirete prodotti negli Stati Uniti?


Pur avendo più di 20 milioni di utenti negli Stati Uniti, la nostra priorità sono R&D e talento. In questo momento, i dottorandi delle migliori università cinesi sono alla pari con i migliori studenti statunitensi. Negli Stati Uniti abbiamo allestito un laboratorio perché necessitiamo anche di talenti più maturi. Il nostro team qui ha già sviluppato un nuovo sistema di riconoscimento vocale che sta giocando un ruolo importante per i nostri prodotti.

Avete investito molto in ricerca nel campo dell’IA. Quali forme di guadagno avete in mente?

L’IA sarà come l’elettricità, nel senso che porterà molto lavoro nuovo a svariate industrie. Abbiamo realizzato una piattaforma dalla quale partire assieme ai nostri partner per offrire servizi di ogni genere – assistenza sanitaria, educazione, logistica. Ad esempio, abbiamo avviato una nuova collaborazione con Bosch per utilizzare le nostre mappe ad alta definizione nelle automobili a guida autonoma e semi-autonome. Molti di questi servizi saranno probabilmente più grandi del settore in cui operiamo, che continuerà a rappresentare la nostra attività principale per molti anni e si sta trasformando a sua volta con l’IA.

Il vostro scienziato principale, Andrew Ng, che in precedenza ha contribuito alla nascita del laboratorio di Google per l’intelligenza artificiale, ha recentemente lasciato Baidu. È un contrattempo importante?

Andrew è un bravo ragazzo, e il suo abbandono rappresenta una perdita per baidu negli Stati Uniti e nel complesso. Ha però allestito un grande team con molti talenti, e Baidu ha diversi altri leader in panchina. Persino nei laboratori americani, più del 60 percento dei dipendenti – nel campo della guida autonoma, della sicurezza, nella nostra piattaforma pubblicitaria – ha lavorato per qualcun altro.

Perché i migliori talenti nel campo dell’IA vogliono lavorare nel laboratorio statunitense di Baidu invece che per una società americana?

Permettiamo ai ricercatori e agli ingegneri di avere un impatto maggiore con il loro operato. Hanno l’occasione per essere parte di due degli ecosistemi più dinamici ed emozionanti sul pianeta: la Silicon Valley e l’economia di Internet in Cina. Il mercato cinese offre ai ricercatori l’accesso a una enorme quantità di dati e a una base di consumatori estremamente rapida nell’adottare nuove tecnologie.

Baidu sta sviluppando e testando automobili autonome sia negli Stati Uniti che in Cina. I principali progetti in questo campo sono quasi interamente basati negli Stati Uniti. Dove verrà commercializzata prima questa tecnologia?

In Cina le strade e il traffico sono più complessi che negli Stati Uniti, ma la prima fascia di applicazioni riguarderà aree circoscritte, e potrebbe approdare più facilmente in Cina perché le norme sono più flessibili e aperte. I sindaci di diverse città vogliono che proviamo la nostra tecnologia sulle loro strade e sono disposti ad allestire aree speciali apposite. Alcuni porti principali in Cina vogliono utilizzare la nostra tecnologia a bordo di camion.

Ci sono settori in cui siete avanti rispetto alla concorrenza?

Direi che siamo in grado di implementare più rapidamente nuovi algoritmi all’interno dei nostri prodotti. Il mercato cinese è molto competitivo e, per evitare di essere battuti dalla concorrenza, i cicli di trasferimento di nuove tecnologie nei prodotti è molto più breve rispetto a paesi come gli Stati Uniti. Le startup in Cina sono persino più veloci di noi nel trasferire nuovi algoritmi per l’IA all’interno di prodotti, e questo è un aspetto da tenere sotto controllo.

Come vanno le società cinesi oltreoceano?

Siamo tutti ancora all’inizio. Nessuna delle principali società Internet cinesi è ancora riuscita a eccellere al di fuori della Cina, ma credo che nei prossimi 5-10 anni assisteremo alla loro trasformazione in società globali. Alibaba, Tencent, Baidu ed altre – siamo tutti impegnati a costruire team e creare talenti. Seguiranno più prodotti e molti più utenti.