Il DNA potrebbe mai rivelare l’identità di Jack lo squartatore?

Potremmo non risolvere mai alcuni casi, ma anche vecchi referti sono oggi in grado di fornirci nuovi indizi.

di Antonio Regalado

Alcuni ricercatori inglesi sostengono di aver identificato Jack lo squartatore grazie a tracce di sperma recuperate da uno scialle di 130 anni fa, ma la comunità scientifica ha colto con leggerezza questa notizia; eppure, nuove forme di analisi del DNA stanno permettendo a vecchie lettere, pipe e ciocche di capelli di svelare i loro segreti.

Il killer di Londra: Secondo un paper pubblicato su Journal of Forensic Sciences, un ricercatore avrebbe “recuperato il DNA dall’unico pezzo di prova fisica” associato agli infimi omicidi dell’era vittoriana ed appartenuto all’immigrante polacco, nonché sospetto principale, Aaron Kosminski. 

I dubbi degli esperti: Su Twitter, il giornalista e genetista Adam Rutherford ha definito il rapporto una prova di “scienza terribile” e storia, vista la dubbia provenienza dello scialle utilizzato per recuperare il campione genetico.

Vecchi oggetti: Dietro questa notizia si cela il fenomeno reale della nascente industria specializzata nell’estrazione di DNA da vecchi artefatti, come i francobolli affrancati dagli avi o le pipe dissotterrate da ex piantagioni. Quando i ricercatori riescono a recuperare un campione di DNA, questo può permetterci di apprendere qualcosa sulle abitudini dei nostri antenati, sulla loro identità e sul loro aspetto fisico.

DNA famoso: Nonostante le difficoltà nell’estrarre un campione di DNA da vecchi oggetti, alcune società si offrono di farlo. Per circa $550 la TotheletterDNA, con sede a Queensland, in Australia, può cercare di recuperare campioni di DNA da francobolli e dalle lettere.

L’anno scorso Gilad Japhet, il fondatore di MyHeritage, sosteneva di essere entrato in possesso di lettere scritte da Einstein e Winston Churchill e di essere impegnato nelle operazioni per il recupero del loro DNA.

“Forse i nostri antenati non si aspettavano che, leccando quei francobolli e quelle buste, stavano sigillando il loro prezioso DNA per voi, per sempre”, ha detto Japhet a The Atlantic.

Secondo quanto riportato da Sacramento Bee, la polizia starebbe ora partecipando al gioco degli artefatti analizzato buste che il Killer dello Zodiaco aveva utilizzato per inviare messaggi criptici a diversi giornali negli anni ’60. Nonostante la sua cura nello sfuggire all’arresto, la semplice azione di affrancare una busta potrebbe finalmente esporre l’identità del killer.

Questione di privacy: Una volta recuperate le tracce di DNA, la polizia o i ricercatori possono sfruttare la genealogia genetica restringere il campo sul suo proprietario, spesso attingendo alle informazioni disponibili sul sito open-source GEDMatch, contenente profili DNA grazie ai quali è possibile localizzare parenti sulla base delle loro informazioni genetiche.

La società che gestisce GEDMatch sostiene che il servizio permetta ai ricercatori di accedere gratuitamente alla su a banca dati, a patto che “il precedente possessore o utente dell’artefatto utilizzato nelle loro analisi risulti deceduto”. Per il momento, la società non vuole che oggetti contemporanei vengano analizzati – fosse anche solo per determinare chi ha appiccicato una cicca sotto il banco – ma le regole potrebbero sempre cambiare.

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