Il candidato vaccino di Oxford promette bene

Nei primi studi clinici il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e da AstraZeneca si è dimostrato sicuro e ha provocato una forte risposta immunitaria nei partecipanti alle sperimentazioni che hanno prodotto anticorpi e cellule T, con effetti collaterali relativamente lievi.

di Charlotte Jee

I risultati sono stati descritti in un articolo su “The Lancet”. Lo studio è stato effettuato su 1.077 adulti sani a cui è stato somministrato il vaccino sperimentale, chiamato ChAdOx1 nCoV-19, o un vaccino contro la meningite. Le risposte anticorpali hanno raggiunto il picco il ventottesimo giorno e sono rimaste elevate fino al cinquantaseiesimo giorno della sperimentazione, che è stato l’ultimo giorno di test. 

Un sottogruppo di 10 partecipanti che hanno ricevuto una seconda dose ha prodotto risposte anticorpali ancora più forti. Il vaccino covid-19 ha anche provocato “aumenti marcati” delle risposte delle cellule T già dal settimo giorno, e queste erano ancora presenti quando i ricercatori hanno testato nuovamente i partecipanti nell’ultimo giorno. 

Le cellule T sono un tipo di globuli bianchi che riconoscono e attaccano un virus invasore. Una forte risposta delle cellule T potrebbe essere un elemento decisivo: ci sono infatti prove crescenti che potrebbero essere cruciali per produrre una qualsiasi forma di immunità duratura a SARS-CoV-2.

Secondo gli autori, il vaccino ha causato effetti collaterali minimi nel 70 per cento dei pazienti, in genere affaticamento e mal di testa, curabili con del semplice paracetamolo (acetominofene). Su “The Lancet” sono riportati anche i risultati iniziali per un secondo candidato al vaccino, sviluppato da CanSino Biologics a Wuhan, in Cina. Lo studio su 508 adulti sani ha rilevato che oltre il 96 per cento dei partecipanti ha sviluppato anticorpi, mentre oltre il 90 per cento ha mostrato una risposta delle cellule T.

Anche se questi risultati sono promettenti, è ancora troppo presto per sapere se uno dei due vaccini offra una protezione sufficiente dalle infezioni o per quanto tempo possa durare tale protezione. Ulteriori studi sul vaccino di Oxford, che coinvolgono più di 10.000 persone, sono già in corso nel Regno Unito, mentre 30.000 persone sono state reclutate negli Stati Uniti, oltre 5.000 in Brasile e 2.000 in Sudafrica. Il Regno Unito ha già ordinato 100 milioni di dosi del vaccino.

(rp)

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