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IK Multimedia è candidata al premio “Smart & Disruptive Companies 2015” di MIT Technology Review Italia.

di MIT Technology Review

IK Multimedia è una azienda di tecnologia musicale, fondata a Modena nel 1996 da Enrico Iori, per la produzione di video aziendali, che già dall’anno successivo si è ricalibrata puntando sui software. Ora opera in tutto il mondo, con sedi in Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Giappone.

L’azienda realizza strumenti per la produzione musicale, la creazione, la performance dal vivo. In particolare, negli ultimi anni ha posto sul mercato applicazioni e accessori per la piattaforma iOS di Apple con l’iPhone di Apple, iPod touch e iPad. Grazie ai software (programmi e app) e agli hardware (supporti fisici) della IK Multimedia è possibile collegare computer e dispositivi mobili a chitarre e tastiere.

I suoi prodotti sono distribuiti da una rete di 15mila rivenditori in tutto il mondo, compresi gli Apple Store, e vengono utilizzati dai Coldplay, dagli Ac/Dc, dagli Slash, dalla Pausini, dai musicisti di Rihanna e Shakira. Li hanno utilizzati anche Brian May, i Queen ed Eminem.

Nel suo settore è leader mondiale, con un fatturato che dal 2009 (anno in cui ha deciso di puntare sul nuovo business) si è quadruplicato arrivando a raggiungere, nel 2013, i 28 milioni di dollari. Per il 2014 ci si attende una ulteriore crescita del 20 per cento.

Gli stabilimenti, che pochi anni fa ospitavano una ventina di dipendenti divisi tra la sede italiana e quella statunitense, oggi vedono l’impiego di un centinaio di persone, tra Italia, Usa, Hong Kong, Giappone, Gran Bretagna, Messico, Brasile e Argentina.

Il 95 per cento del fatturato arriva dall’estero. Al momento i mercati più importanti sono gli USA e gli altri paesi anglosassoni, il centro ed il nord Europa, l’estremo Oriente. Il sito stesso di IK Multimedia è disponibile in inglese, giapponese, cinese, spagnolo e portoghese, ma non in italiano, anche se l’Italia resta il cuore delle attività di sviluppo.

Da due anni la società ha deciso di iniziare a spostare la produzione dall’estremo Oriente a Modena. Oggi il 60 per cento della produzione è a Modena, in una nuova fabbrica, ed entro qualche anno conta di arrivare al 100 per cento.

(MO)