I pastori evangelici difendono i fedeli dalle teorie del complotto

Il crescente movimento pro-Trump che fa riferimento a QAnon sta minando alla base il consenso alla chiesa evangelica.

di Abby Ohlheiser

La prima famiglia a lasciare la chiesa del pastore Clark Frailey durante la pandemia lo ha fatto tramite un messaggio di testo. Per Frailey sembrava un modo straziante e poco rispettoso per porre fine a un rapporto che durava da anni. Quando, una settimana dopo, una seconda giovane coppia ha detto che dubitava della sua leadership, il pastore ha deciso di rischiare di vederli di persona, nonostante la minaccia del covid-19.

Era la fine di maggio e le attività stavano iniziando a riaprire in Oklahoma, quindi Frailey e la coppia si incontrarono in un fast food quasi vuoto per confrontarsi. I fedeli erano preoccupati per le intenzioni di Frailey. A Coffee Creek, la sua chiesa evangelica fuori Oklahoma City, aveva predicato sulla giustizia razziale nelle ultime tre settimane. Non avevano apprezzato il suo sermone più recente, in cui esortava i cristiani a denunciare e sfidare il razzismo ovunque lo vedessero, inclusa la loro chiesa. 

Anche se Frailey indossa jeans, in chiesa ospita una band moderna e usa sedie invece di banchi, si considera un pastore battista del sud teologicamente conservatore. Ma a un certo punto, la coppia con cui Frailey stava parlando, gli ha detto che credevano che stesse diventando un “guerriero della giustizia sociale”. 

Pastori e fedeli sono spesso in disaccordo e Frailey non vuole essere il tipo di leader cristiano che incute timore. Ma in quel ristorante gli sembrava che facessero riferimento a due diversi testi sacri. Era come se la coppia “credesse più ai meme di Internet che a qualcuno con cui avevano una relazione da oltre cinque anni”, dice Frailey. 

A un certo punto il pastore ha iniziato a parlare di QAnon, la teoria del complotto secondo cui Donald Trump sta combattendo un circolo segreto di pedofili satanici gestito da élite liberali. Quando ha chiesto cosa ne pensassero, la risposta è stata decisamente ambigua. “Non era del tipo: ‘Ci crediamo pienamente’, ma più sul genere: ‘La troviamo interessante’”, egli ha rammentato. “Queste persone mi sono care. È solo che … mi sembrava come se ci fosse qualcun altro nella conversazione e non sapevo chi fosse”.

Frailey mi ha parlato di un altro giovane che frequentava regolarmente la sua chiesa. Stava diffondendo teorie cospirative su Facebook “come se fosse la verità del Vangelo”, mi ha spiegato, inclusa una citazione falsamente attribuita alla senatrice Kamala Harris, che avrebbe anche condiviso un post con l’affermazione che le élite hollywoodiane sarebbero solite consumare carne e sangue di bambini in una sorta di rituale necessario per far carriera. 

Prima della pandemia, Frailey sapeva qualcosa di QAnon, ma lo considerava un fenomeno marginale. I post che aveva iniziato a vedere gli sembravano familiari, però: gli ricordavano il “panico satanico” degli anni 1980 e 1990, quando le voci di rituali occulti in cui si tormentavano i bambini negli asili nido si diffusero rapidamente tra i credenti religiosi conservatori che avevano paura dei cambiamenti in corso nelle strutture familiari. “La spazzatura sulla pedofila, le sette sataniche, i bambini che vengono mangiati, mi riportano a quegli anni”, ha detto Frailey. 

Quella frenesia cospirativa era alimentata in parte da una superficiale copertura giornalistica e da false accuse e persino condanne dei proprietari di asili nido. Ma gli evangelici, in particolare, hanno risposto a queste voci con un’ondata di televangelisti che hanno promesso di aiutare gli spettatori a individuare simboli e rituali satanici segreti nel mondo secolare. 

Se la disinformazione si presentava di nuovo con il marchio QAnon, ciò era dovuto al suo nuovo alleato:Facebook. E Frailey non sapeva a chi rivolgersi per chiedere aiuto. Ha pubblicato un post in un gruppo Facebook privato per pastori battisti dell’Oklahoma, chiedendo se qualcun altro stava vedendo quanto succedeva. La risposta prevalente è stata sì. 

I pastori si scambiavano link. Frailey ha letto tutto quello che poteva su QAnon. Ha ascoltato ogni episodio, in podcast, della serie Rabbit Hole del “New York Times” su come Internet ha cambiato le nostre vite e ha letto con grande attenzione QAnon as a new religion, un’inchiesta su “Atlantic” sui rapporti tra disinformazione e riferimenti al cristianesimo. 

Ha iniziato a guardare i vecchi messaggi nella storia di Facebook del giovane ex membro che aveva pubblicato la falsa citazione della Harris. In passato, ricordava, aveva pubblicato messaggi sui suoi figli ogni giorno. A partire da giugno e luglio, era cambiato. Invece di parlare della sua famiglia, ora stava promuovendo QAnon e un membro della coppia che lo aveva incontrato a maggio aveva postato un commento in segno di solidarietà. 

All’improvviso ha capito che i suoi tentativi di proteggere la sua congregazione dal covid-19 avevano contribuito a un diverso tipo di infezione. Come migliaia di altri leader della chiesa negli Stati Uniti, Frailey aveva chiuso i servizi ecclesiali di persona a marzo per aiutare a prevenire la diffusione del virus. Senza questi incontri, alcuni dei suoi fedeli si erano invece rivolti a Facebook, ai podcast e ai meme virali come guida. E QAnon, un movimento con i suoi equivalenti di scritture e profezie li aspettava al varco.

“Non lasciatevi ingannare, miei cari fratelli e sorelle” – Giacomo 1:16

QAnon è iniziato nel 2017 con un post sulla bacheca  /pol/ di 4chan, un sito razzista e particolarmente ripugnante di una comunità online decisamente sgradevole in cui chiunque può pubblicare qualsiasi cosa in modo anonimo. Il poster, noto solo come “Q”, è la fonte ispirativa di QAnon. L’account è gestito da qualcuno (o, molto probabilmente, da più persone) che afferma di avere accesso a informazioni riservate sul vero programma di Donald Trump e di adempiere alla missione di diffondere la verità tra il pubblico. 

I post di Q contengono una serie di indizi e agli aderenti viene chiesto di decifrare i messaggi e fare ricerche indipendenti per scoprire i “segreti”. Le informazioni diffuse, in cui viene promessa una resa dei conti per tutti i nemici liberali di Donald Trump, si sono dimostrate ripetutamente false, ma il gioco continua. QAnon è estremamente bravo a fornire ai follower una scorta infinita di speranza. 

Nuovi post appaiono regolarmente e se la realtà non corrisponde alle previsioni su quando, o come, sta arrivando la tempesta per le élite liberali del mondo, gli aderenti spostano semplicemente la loro attenzione su qualcos’altro. La linea guida di QAnon è chiara: Trump è il prescelto per distruggere un anello di pedofili satanici a lungo protetti dall’accesso a posizioni di autorità, e Q fornirà gli indizi per condurre i seguaci alla verità. 

Ma il movimento si è mescolato con così tante altre cause e ideologie cospirazioniste che ora è diventato difficile capire cosa sta succedendo. Per esempio, QAnon è portavoce delle posizioni anti-maschera e delle campagne di disinformazione sulla salute. Ci sono politici di QAnon che partecipano alle elezioni di novembre. I contenuti proposti si riallacciano in forme diverse al cristianesimo apocalittico e al nazionalismo cristiano. 

“QAnon è diventato un contenitore di teorie complottiste”, afferma Ed Stetzer, un eminente autore evangelico e direttore esecutivo del Billy Graham Center del Wheaton College. Q si è spostato da un sito all’altro e ora pubblica un forum chiamato 8kun, il cui predecessore 8chan è stato chiuso per aver ospitato manifesti della supremazia bianca e post di autori di stragi. QAnon è immersa nell’estremismo del suo ambiente. 

La credenza che le élite di Hollywood stiano torturando i bambini per ricavare dal loro sangue l’adenocromo, una droga che conduce all’immortalità, è una riedizione della leggenda medievale secondo cui gruppi esoterici di ebrei berrebbero sangue infantile. 

Questo ambiente potrebbe sembrare poco ospitale nei confronti della religione: su 4chan, per esempio, coloro che aderiscono troppo seriamente alle tradizioni cristiane sono definiti con appellativi decisamente irriverenti. Ma Q si è rivolta a Dio da subito, dice Brian Friedberg, ricercatore senior del progetto Technology and Social Change dell’Harvard Shorenstein Center, che ha studiato QAnon fin quasi dall’inizio. 

“Questa comunità ha enfatizzato una moralità americana tradizionalista che è strettamente allineata con la cristianità popolare”, egli dice. “Q stesso pubblica in uno stile che si riallaccia alla tradizione evangelica e incoraggia una profonda ricerca scritturale”. I seguaci di QAnon ripetono spesso un insegnamento trasmesso da Q: “se hai qualche dubbio, fai la tua ricerca”.

“Il messaggio implicito, vale a dire leggere attentamente e discutere i testi che sono accettati come autorevoli, ha molto in comune con il modo in cui gli evangelici imparano a interpretare la Bibbia”, afferma William Partin, esperto di ricerca del Disinformation Action Lab di Data & Society, che ha studiato QAnon.

Circa un quarto degli adulti americani si definisce protestante evangelico, comprese diversi battisti, luterani e presbiteriani. Questo rende l’evangelismo più grande di qualsiasi altro movimento religioso negli Stati Uniti, compreso il cattolicesimo e le principali chiese protestanti. Ma sebbene QAnon abbia sempre presentato componenti religiose, la sua crescente presenza nei circoli evangelici è uno sviluppo relativamente nuovo. Alla fine di febbraio, l’ultima volta che Pew Research ha intervistato adulti americani su QAnon, solo il 2 per cento dei protestanti evangelici bianchi ha dichiarato di averne sentito parlare molto, e un altro 16 per cento ha affermato di saperne poco. 

Kristen Howerton, scrittrice e terapista familiare di fede evangelica, afferma di aver iniziato a vedere più contenuti correlati a QAnon da amici evangelici su Facebook circa un anno fa. Alcuni ripetevano e promuovevano i principi fondamentali della teoria del complotto proposti da Q. Molti altri, a suo parere, non aderivano a QAnon, ma erano d’accordo con quello che stavano ascoltando, vale a dire che i liberali erano malvagi e che Trump li avrebbe fermati, e hanno trovato quel motivo sufficiente per condividere le idee di QAnon sui loro feed sociali, favorendone la diffusione. 

 “Queste non sono le persone che passavano del tempo su 4chan o 8chan quattro anni fa”, dice Howerton. “Stanno ottenendo le loro informazioni da altri post di Facebook, non da fonti primarie”. Questo è il motivo per cui i social media rappresentano un florido terreno per la ricerca di consensi da parte di QAnon. Facebook e Twitter offrono agli evangelisti la possibilità più semplice di raggiungere nuove persone con il loro messaggio, grazie agli algoritmi di raccomandazione delle piattaforme, progettati per mostrare agli utenti contenuti graditi.

Le piattaforme hanno cercato di limitare l’influenza di QAnon, in particolare dopo che si sono visti i suoi rapporti stretti con le teorie del complotto pandemico. La scorsa settimana, Facebook ha chiuso centinaia di pagine e account QAnon dopo che uno studio interno ha rivelato che i gruppi associati alle teorie del complotto avevano milioni di membri, e Twitter ha bandito migliaia di account con l’accusa di “attività dannosa coordinata”.

Alcuni dicono che sia troppo tardi. QAnon ha manipolato gli hashtag di Twitter ed è stato amplificato dal presidente, che ha ritwittato account Twitter affiliati a QAnon più di 200 volte. Il gruppo ha le sue celebrità, una sorta di classe sacerdotale di influencer con canali YouTube e Patreon che promettono ai loro fan di indicare la strada della verità. 

Tra loro c’è David Hayes, “il medico che prega”, che “Atlantic” ha definito “uno dei più noti evangelisti di QAnon sul pianeta”. In un video recente, ha detto ai suoi 379.000 abbonati su YouTube: “Il movimento avviato da Q sta aiutando molte persone a prendere in considerazione Dio”. 

Un altro famoso influencer di QAnon, Blessed2Teach, i cui seguaci sono conosciuti come “Christian Patriots”, ha recentemente detto loro in un live streaming su YouTube che “la cabala investe soldi per infiltrarsi tra i religiosi” e che “molte congregazioni hanno accettato questi denari”. Come ha notato “The Conversation”, a maggio, ci sono pastori che hanno iniziato a citare QAnon nei loro sermoni su Zoom.

Frailey, il pastore dell’Oklahoma, ha scoperto che anche se molti colleghi di un gruppo Facebook da lui frequentato erano preoccupati per la diffusione di QAnon nelle loro chiese, altri lo difendevano. Sempre a maggio, Joe Carter, pastore della McLean Bible Church di Arlington in Virginia e editore della pubblicazione cristiana conservatrice “The Gospel Coalition”, ha pubblicato una FAQ su QAnon. Come mi ha detto, ha deciso di approfondire l’argomento dopo aver sentito da dozzine di preti chiedere consigli su come fermarne la crescente influenza nelle loro comunità. 

Il compito è difficile poiché QAnon ha iniziato a collegarsi ad altre teorie del complotto, in particolare a quelle sulla pandemia di covid-19: disinformazione sulle maschere, teorie anti-vaccinazione e affermazioni che i lockdown sono un complotto liberale per controllare la popolazione. Più recentemente, i suoi sostenitori hanno trovato vettori ancora migliori. 

Il nome del Signore è una torre fortificata; i giusti accorrono ad essa e sono al sicuro”. Proverbi 18:10

Un venerdì di metà luglio, Twitter ha visto spuntare dal nulla uno strano nuovo hashtag: #Wayfair, il nome di un’azienda di mobili online. In quel momento era di tendenza a causa di una teoria del complotto infondata in cui si sosteneva che gli elenchi di armadietti sospettosamente costosi prendessero il nome da bambini scomparsi. Secondo la teoria, questo era un metodo usato dai trafficanti di esseri umani e dai pedofili per segnalare e vendere segretamente le vittime. 

La “notizia” è stata smentita numerose volte, ma il meme si è rapidamente diffuso su Instagram, TikTok e Facebook. In ogni sito, le persone mosse dall’impulso molto umano di prendersi cura dei bambini vulnerabili hanno iniziato a diffondere il mantra. Tra gli evangelici, la fake di Wayfair è esplosa in una grande follia online. 

Howerton, la terapista familiare, si è allarmata quando ha visto i suoi amici postare questa storia, compresi i membri della congregazione che era solita frequentare. Aveva usato la sua piattaforma per anni per aumentare la consapevolezza sul traffico di bambini e con la sua esperienza ha imparato rapidamente a distinguere le affermazioni non vere. Ha individuato anche da dove avevano avuto origine: QAnon.

“È stato Wayfair che mi ha davvero aperto gli occhi su quali dei miei amici stavano seguendo i post di QAnon. Ed erano molti”, ella dice. La teoria del complotto di Wayfair è stata un preludio a un hashtag sui social media molto più insidioso: #SaveTheChildren. A luglio, come ha documentato “Mel Magazine”, questo e altri hashtag esistenti sono stati inondati su Facebook e Instagram di meme di QAnon sulle organizzazioni di pedofili e sui Clinton, che hanno portato a una serie di manifestazioni in tutto il paese. 

Alcune di queste, ha riferito NBC News, erano organizzate da figure che supportano implicitamente o esplicitamente QAnon, e alcuni manifestanti hanno portato cartelli con slogan QAnon. Alcune organizzazioni per i diritti umani hanno dichiarato al “New York Times” che sperano che l’ondata di interesse alimentato dalla cospirazione possa tradursi in un autentico sostegno per coloro che stanno cercando di salvare effettivamente i bambini, ma altri sono stati sopraffatti da false notizie e suggerimenti senza senso. 

Gli abusi sui minori e la tratta di esseri umani sono, ovviamente, fenomeni reali e terribili, e sono argomenti familiari in molte chiese evangeliche. Il “salvataggio” dei bambini, sia mediante adozione, attivismo anti-tratta o opposizione all’aborto, è alla base dell’attivismo evangelico. Non è raro per una chiesa collaborare per la raccolta di fondi o il sostegno con un’organizzazione non profit religiosa o laica che aiuta le vittime della tratta.

Carter, della Gospel Coalition, dice che questa volontà di aiutare viene manipolata. Tra gli evangelici, la sensibilità al problema della tratta di esseri umani è così intensa che le persone sono particolrmente predisposte ad ascoltare e condividere storie su quanto sia disumana e diffusa. Nell’esperienza di Carter, il suo pubblico non vuole sentirsi dire che una storia di traffico condivisa non è vera. “Se provi a contestualizzare il problema, viene interpretato come l’intenzione di minimizzarlo”, egli spiega. 

Howerton crede che non sia un caso che QAnon abbia preso piede tra gli evangelici proprio ora che stanno affrontando una pesante contraddizione. “Mi sono sempre riconosciuta nei valori degli evangelici cristiani repubblicani e le posizioni di Trump non hanno nulla a che spartire cion questi valori”, ella sostiene. “C’è una parte di me che pensa che questa sia una falsa narrazione molto elaborata per spiegare la loro continua lealtà a Trump”. 

Ed Stetzer del Wheaton College afferma che QAnon è in sintonia con il pensiero religioso cristiano in quanto si presenta come una forza del bene intenta a distruggere il male. Ma Jason Thacker, presidente della ricerca in etica tecnologica presso la Commissione per l’etica e la libertà religiosa della Southern Baptist Convention, afferma che i seguaci cristiani di QAnon hanno le idee poco chiare. QAnon non ha un vero interesse per il problema del traffico sessuale, egli dice, ma “manipola il messaggio del Vangelo per scopi di potere”.

“Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra dal parlare in modo ingannevole”. Salmo 34:13

Nel corso degli anni, QAnon ha offerto una prova dei pericoli legati alla diffusione online della disinformazione. L’FBI ha concluso che questa e altre teorie cospirative estreme esprimono un potenziale violento. Alcuni seguaci hanno già commesso atti distruttivi, a volte violenti, in nome delle loro convinzioni.

Ma Stetzer, del Billy Graham Center, teme che i cristiani evangelici siano esposti a un serio rischio con QAnon. Potrebbe compromettere la loro capacità di fare una delle cose più importanti che sanno fare: testimoniare ciò in cui credono e condividere quelle convinzioni con gli altri. In questo momento, i leader evangelici che sono preoccupati per QAnon e la disinformazione nelle loro comunità stanno correndo ai ripari per recuperare il ritardo. 

Molti di loro sono troppo occupati ad aiutare le loro congregazioni ad affrontare l’impatto diretto della pandemia per dedicare molto tempo a contrastare le teorie del complotto. “Sento di aver fallito”, dice Frailey, il pastore dell’Oklahoma. “Non siamo stati in grado di garantire quanto era necessario alla comunità in questo periodo di allontamento.  

La Bibbia fornisce alcune indicazioni su come agire online, osserva Thacker: la Lettera di Giacomo, per esempio, parla di come comportarsi durante un periodo di crisi. In Giacomo 1:19 si legge: “Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all’ira. Perché l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime”.

“Dovremmo essere le persone che tirano le redini di una cultura che sta andando sempre più velocemente”, dice Thacker. Invece, sembra che stia accadendo il contrario. Per Frailey, la cosa migliore che si può fare è tenere la porta aperta a tutti, compresi quelli che si sono “persi”. Solo perché qualcuno ha aderito ai messaggi di QAnon non significa che non possa tornare indietro. 

Quando abbiamo parlato, Frailey era combattuto tra condividere la sua storia, che secondo lui avrebbe potuto aiutare altri pastori e cristiani a rendersi conto di non essere soli, e assicurarsi di non chiudere per sempre la porta alle famiglie che si sono allontanate dalla sua chiesa. Ha scelto la prima strada.

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