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Persino i più determinati sostenitori dei droni per la consegna di pacchi non riescono ad immaginare di ricevere i loro pacchi prima di qualche anno ancora.

di Jamie Condliffe

Non lasciate ingannare dalle previsioni spensierate e dai primi test dimostrativi da parte di grandi società: i droni spedizionieri non sono ancora pronti a entrare in servizio.

A marzo avevamo scritto che la consegna via drone avrebbe tardato ad arrivare, e nonostante il recente rilascio di norme che autorizzano l’impiego di droni per attività commerciali, severe restrizioni continuano a vincolarne la portata – incluso il fatto che, in assenza di un permesso speciale, i droni non possono volare sopra le persone o fuori dal campo visivo di un operatore.

Persino nel caso in cui le norme venissero allentate, restano ancora da superare importanti problemi, quali la sicurezza, la gestione dello spazio aereo e l’affidabilità, per non parlare di dettagli come le procedure che questi droni dovrebbero seguire una volta giunti a destinazione.

Nonostante tutto, continuano a emergere cenni di applicazioni per la consegna via drone. Alphabet sta consegnando burritos Chipotle entro le mura della Virginia Tech con il velivolo del suo Project Wing. UPS sta testando un drone per inviare forniture mediche. ha collaborato con Matternet allo sviluppo di un veicolo che funga da piattaforma mobile.

L’idea è sensata: una rete di droni spedizionieri potrebbe offrire consegne rapide ed efficienti, ridurre il traffico e persino contribuire all’abbattimento delle emissioni.

Persino i sostenitori di questo concept, però, devono ammettere che non siamo ancora del tutto pronti. In una intervista per il Wall Street Journal, Andreas Raptopoulos, direttore esecutivo di Matternet, ha detto che le consegne aeree via drone raggiungeranno un punto di svolta intorno al 2020”.

Lo stesso articolo suggerisce che gli standard che la Federal Aviation Administration sta pensando di applicare per scongiurare le collisioni, fondamentali per la creazione di una rete aerea dedicata ai droni, richiederanno “fra i tre e i quattro anni”. Questo sistema, secondo il WSJ, farà affidamento su sensori in via di sviluppo da parte della Radio Technical Commission for Aeronautics. Anche il termine dei lavori su questi sensori è previsto “intorno al 2020”.

Tutti questi elementi sembrano guardare alla stessa conclusione: per il momento, le consegne via drone sono in ritardo.

(MO)