Il personale di Google in oltre 20 uffici nel mondo hanno manifestato contro il trattamento sfavorevole della società verso le donne che subiscono molestie sessuali.
di Charlotte Jee
Arbitrato forzato: I dipendenti di Google sono stanchi di assistere al modo in cui la società gestisce le accuse di atteggiamenti inappropriati nei confronti delle donne all’interno degli uffici. Il personale è particolarmente insoddisfatto per l’arbitrato forzato che la società applica alle vittime in seguito alla denuncia di molestie sessuali.
Perché ora: Una serie di scandali sulle molestie sessuali è emersa negli ultimi giorni. Quando ha lasciato Google, Andy Rubin, creatore del sistema operativo Android, ha incassato $90 milioni nonostante le “credibili” accuse di molestie sessuali. Questa settimana, Richard DeVaul, si è dimesso dalla direzione per le sue presunte avance nei confronti di una donna che stava cercando di assumere.
Le richieste dei dipendenti:
– La fine dell’arbitrato forzato nei casi di molestie sul posto di lavoro.
– L’estinzione di pagamenti e opportunità che possano favorire l’ineguaglianza.
– Un rapporto pubblico e trasparente sui casi di molestie sessuali.
– L’elaborazione di un processo chiaro, uniforme e globalmente inclusivo per la presentazione sicura e anonima di casi di molestie e maltrattamenti sul posto di lavoro.
– Il confronto del Chief Diversity Officer con il CEO per esporre consigli utili al CdA, con conseguente attribuzione di un incarico speciale a un rappresentante dei dipendenti all’interno del board.
La risposta del CEO: Sundar Pichai ha risposto favorevolmente alle richieste dei dipendenti. “Comprendo la rabbia e il malcontento provati da molti di voi”, ha scritto in una email rivolta al personale, aggiungendo di essere “pienamente impegnato” nel conseguimento di importanti progressi sul tema. Pichai ha tenuto a sottolineare come la società, negli ultimi due anni, abbia già rimosso 48 dipendenti accusati di molestie.