Hub tecnologico: Paris-Saclay

Il Paris-Saclay raccoglie, oggi, quasi il 15% della capacità di ricerca scientifica francese.

di Alessandro Ovi

Paris-Saclay è un polo scientifico e tecnologico sito circa 20 km sud di Parigi, in Francia. Comprende strutture di ricerca, università, istituti di scuola superiore, centinaia di imprese ed i loro centri di ricerca. I temi d’interesse coperti al Saclay spaziano dal settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a quello delle Scienze della vita e dell’efficienza energetica, da aerospaziale, difesa e sicurezza alla mobilità.

Nel 2013 Technology Review nominò il Paris-Saclay tra i migliori 8 poli di ricerca tecnologica del mondo. Oggi , comprende quasi il 15% della capacità di ricerca scientifica francese. Questo hub tecnologico si estende sul territorio di 2 dipartimenti francesi (Essonne e Yvelines), 4 Intercomunalità (CA Paris-Saclay, CC Pays de Limours in Essonne, CA Saint-Quentin-en-Yvelines e CA Versailles Grand Parc in Yvelines) e 27 comuni francesi. Il nome proviene dall’omonimo altopiano, plateau de Saclay, sito a cavallo di diversi comuni, tra cui Saclay.

Il polo scientifico comprende 3 territori strategici:
il campus urbain, costruito dagli attori scientifici storici (Université Paris-Sud, École polytechnique, CEA, Supélec), in particolare sui comuni di Massy, Palaiseau, Orsay, Gif-sur-Yvette, Saclay e Saint-Aubin; la zona meridionale del plateau de Saclay con la Saint-Quentin-en-Yvelines, costruito in prossimità di Guyancourt; l’area occidentale del plateau de Saclay.

In tutti i settori della sua attività, l’Hub Paris-Saclay opera a livelli di eccellenza assoluta. Particolarmente degno di nota è divenuto il settore delle Scienze della Vita, un dipartimento che riunisce unità e gruppi di lavoro sulle scienze della vita e le loro interazioni con i settori della salute e del benessere, la sicurezza alimentare, le biotecnologie, la bioingegneria e la bioeconomia, l’ambiente, la biodiversità e il clima.

Il Paris-Saclay è un punto di incontro per tutte le unità di ricerca che contribuiscono ad aumentare la conoscenza nelle scienze della vita e una posizione centrale per l’organizzazione della comunità e, in particolare, le discussioni sulla costruzione di una strategia scientifica globale. Con oltre 1500 ricercatori, il dipartimento Life Sciences dell’università Paris-Saclay coinvolge: 12 scuole di dottorato, 3 scuole, 130 laboratori.

Tra le scuole di dottorato spicca ABIES, con specializzazioni in agricoltura, alimentazione, biologia, ambiente, salute, ma anche oncologia, scienza dei materiali e dei biosistemi, lo studio della genetica applicata agli ecosistemi.

Paris Saclay è all’avanguardia nello studio delle scienze applicate all’ambiente, con centri di studio e ricerca dedicati a struttura e dinamica dei sistemi viventi, biodiversità. I suoi centri coprono temi come agronomia, alimentazione, immunoterapia, biologia strutturale, biologia dei sistemi, biologia dello sviluppo e della riproduzione, biomarcatori oncologici e oncoematologici, biologia e gestione dei rischi in agricoltura. Hanno attirato finanziamenti pubblici i centri di ricerca sulla salute della popolazione, sull’immunologia di infezioni virali e autoimmuni.

Anche dal punto di vista architettonico, il Paris-Saclay dà l’esempio in Europa sin dal 2005, l’anno in cui Renzo Piano progettò per l’École normale supérieure di Cachan, una delle più importanti grandes écoles della Francia, il Renzo Piano Building Workshop nel nuovo campus, composto da quattro unità separate, messe in relazione due a due, e connesse da un giardino “straordinario” al centro, vero e proprio cuore del progetto, dal quale saranno visibili tutti i punti dell’edificio e attorno al quale verranno organizzate le varie funzioni della struttura, complessivamente su una superficie di 64 mila mq.

Da poco conclusi, invece, i lavori di costruzione del nuovo Istituto d’Orsay di Scienze molecolari dell’università di Parigi Sud. La nuova realizzazione, firmata dallo studio KAAN Architecten di Rotterdam, rientra in un progetto di ampliamento del campus voluto dal Paris-Saclay.
Il nuovo istituto ospiterà 170 studiosi, tra ricercatori e collaboratori, raggruppa diversi laboratori e ospita una residenza per scienziati internazionali.

Il progetto rappresenta un’integrazione tra il layout urbano e quello rurale, in cui il nuovo complesso universitario emerge dal paesaggio ondulato delle colline circostanti.
L´edificio rettangolare di 10mila metri quadrati, che si sviluppa su quattro piani fuori terra e due interrati, è suddiviso in due parti distinte: la parte nord, che ospita i laboratori e quella a sud che raggruppa gli uffici e gli spazi di riunione. 

Secondo un concetto caro alla cultura nostrana ben rappresentato dal polo tecnologico OpenZone di Zambon, anche a Parigi, in un movimento non certo estraneo alla cultura francese, prende sempre più piede l’idea che innovazione e design siano strettamente complementari.

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