Huawei fa causa agli USA per aver messo al bando i suoi prodotti

Nella causa legale, il gigante telecom cinese sostiene che il divieto ufficiale del governo statunitense di utilizzare i suoi prodotti nelle strutture federali sia anticostituzionale.

di Charlotte Jee

La notizia: La denuncia, presentata ieri a una corte federale degli Stati Uniti in Texas, sfida la costituzionalità della Sezione 899 del National Defense Authorization Act. Huawei sostiene che il governo statunitense non abbia saputo fornire prove a supporto del divieto e rifiuta le voci di un coinvolgimento del governo cinese nel suo business.

“Il Congresso degli Stati Uniti ha ripetutamente mancato di fornire qualunque prova a supporto della decisione di limitare la vendita di prodotti Huawei. Siamo costretti a muovere questa azione legale come ultima ed adeguata risorsa”, ha dichiarato il presidente Huawei di turno, Guo Ping.

Il retroscena: Nell’agosto 2018 il Presidente Trump ha firmato il divieto di utilizzo di tecnologie Huawei e ZTE da parte del governo degli Stati Uniti e delle società ad esso legate, sostenendo che le società cinesi potrebbero rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale. Dopo mesi di crescenti pressioni sull’azienda, culminate con l’arresto della sua CFO e minacce da parte del Segretario di Stato Mike Pompeo che gli Stati Uniti non condivideranno più intelligence con i paesi alleati che faranno uso delle sue tecnologie, Huawei ha ora deciso di sfidare in corte questo divieto.

Le prossime mosse: Potrebbero volerci mesi perché questo caso giunga al termine, a riprova della determinazione di Huawei a contrastare le recenti e dannose accuse. Il colosso cinese sostiene che si tratti di una “campagna diffamatoria” americana, mentre gli Stati Uniti ritengono le leggi in Cina favoriscano una compiacenza verso le richieste di informazioni da parte del governo cinese. Huawei ha recentemente risposto che preferirebbe chiudere i battenti piuttosto che spiare i suoi clienti.

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