Gli Stati Uniti sostengono i federali nella lotta alla crittografia di Apple

Volano le opinioni nella disputa fra Apple e FBI, ma nuovi dati suggeriscono che i federali non ci hanno detto la storia per intero.

di Michael Reilly

In quello che sta rapidamente diventando il grande dibattito del 2016 sulla crittografia, il governo federale sembra avere la meglio, almeno per il momento.

Il Pew Research Center ha effettuato un sondaggio sui cittadini degli Stati Uniti d’America e scoperto che, secondo il 51 percento della popolazione, Apple dovrebbe collaborare con il FBI e sbloccare un iPhone che era stato utilizzato dal deceduto attentatore Syed Rizwan Farook, artefice dell’attentato di San Bernardino. Il 38 percento riterrebbe invece che Apple stia facendo la cosa giusta nell’opporsi a questa richiesta.

Persino Bill Gates si è espresso a riguardo, scatenando dapprima una reazione decisa con un commento equivoco che era parso favorire la posizione presa dal governo, ma correggendosi in seguito e invitando al “dibattito” su quanto il governo ha diritto di sapere” nel merito delle informazioni personali contenute all’interno dei telefoni cellulari.

Anche la posizione di Apple ha ricevuto un sostegno nella forma di un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, al cui interno viene descritto come il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti stia cercando di ottenere da Apple le informazioni contenute all’interno di altri 12 iPhone che potrebbero aiutare altrettanti casi in attesa di giudizio nel paese. Il direttore del FBI James Comey sostiene che quella effettuata dalla sua agenzia costituisca una richiesta unica, giustificata esclusivamente dalla lotta al terrorismo. Le informazioni rivelate dal Wall Street Journal sembrerebbero però screditare questa ipotesi ed avvalorare la denuncia da parte di Tim Cook, CEO di Apple, che se la società dovesse acconsentire a una simile operazione, il governo cercherebbe in seguito di allargare il proprio accesso alle informazioni contenute nei telefoni cellulari delle persone.

Ovviamente, l’opinione pubblica, per quanto possa esprimere gli interessi dei principali giocatori coinvolti in una disputa legale, non potrà influenzare la reale decisione della corte. Pertanto, questo venerdì Apple tenterà di appellarsi formalmente all’ordine del tribunale.

(MO)

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