Formare al futuro

A corredo del servizio dedicato alla 10 tecnologie che promettono di cambiare il modo di vivere e di convivere, stiamo pubblicando alcune delle testimonianze previsionali di illustri studiosi: oggi è la volta di Anne Lise Kjaer, futurologa del Kjaer Global, Londra.

di Anne Lise Kjaer

Da bambina volevo diventare una archeologa e in un certo senso lo sono diventata. Gli archeologi trovano reperti del passato e provano a collegarli uno con l’altro, raccontando la storia di come avrebbe potuto essere quel passato. Noi futurologi facciamo la stessa cosa: selezioniamo reperti del presente e proviamo a collegarli in narrazioni relative al futuro.

Quando si tratta di futuro, ci sono due scelte. Puoi sederti e pensare: “Non sta succedendo a me”, erigendo un grande muro per tenere fuori tutte le cattive notizie. Oppure puoi costruire mulini a vento e sfruttare i venti del cambiamento.

Molte aziende vengono da noi perché pensano di voler conoscere il futuro, ma in realtà si tratta per loro soltanto di un esercizio motivazionale: basta spuntare qualche casella, redigere un rapporto e metterlo nella libreria.

Perciò abbiamo messo a punto un piccolo test. Facciamo interviste, facciamo domande; quindi usiamo un modello chiamato Trend Atlas, che considera sia le dimensioni scientifiche della società, sia quelle sociali. 

Guardiamo indietro, di 10 o 20 anni, per capire come le tendenze del passato prossimo abbiano trovato riscontro nel presente. 

Consideriamo poi le tendenze attuali in politica, economia, sociologia, tecnologia, ambiente, legislazione per comprendere come si adattino a ciò che possiamo ipotizzare in futuro. 

Ovviamente con la tecnologia possiamo “formare al futuro” molto meglio di quanto potessimo farlo in passato. Questa costituisce una straordinaria opportunità di educare i genitori della prossima generazione, non soltanto i bambini. I bambini sembra che stiano assimilando i pressanti obiettivi di sostenibilità, ma che dire delle persone che oggi governano il nostro mondo?

Foto: Fotografia di Dvora Photography

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