Società quali Amazon, Verizon e Goldman Sachs utilizzano i sistemi di indirizzamento inserzioni per segnalare annunci di lavoro alle persone più giovani, escludendo così i lavoratori più anziani.
di Jamie Condliffe
Stando a un nuovo rapporto pubblicato da ProPublica e New York Times, società del calibro di Amazon, Verizon e Goldman Sachs utilizzerebbero i sistemi di indirizzamento inserzioni di Facebook per segnalare annunci di lavoro alle persone più giovani, in maniera tale da impedire ai lavoratori più anziani di vederli.
“Dozzine” di società imposterebbero gli annunci di lavoro per raggiungere particolari gruppi di età. Verizon, ad esempio, avrebbe destinato i suoi annunci a giovani di età compresa fra i 25 e i 36 anni, con tanto di immagini di millenials comodamente allocati all’interno di nuovi e accattivanti uffici.
Debra Katz, un’avvocatessa del lavoro, spiega che la pratica è “palesemente illegale”. L’Age Discrimination in Employment Act del 1967 proibisce alle organizzazioni di assumere preferibilmente lavoratori al di sotto dei 40 anni. T-Mobile, Amazon ed altre società sono state chiamate in causa per il presunto utilizzo della piattaforma pubblicitaria di Facebook secondo modalità discriminatorie nei confronti dell’età dei lavoratori.
A tale proposito, Facebook starebbe assumendo un atteggiamento difensivo: “Usata responsabilmente, la pubblicazione di annunci mirati a determinate fasce di età è una pratica industriale accettata per valide ragioni: aiuta i datori di lavoro a reclutare e le persone di ogni età a trovare lavoro”, commenta.
Abbiamo già parlato di come la tecnologia di Facebook per le inserzioni consenta alle società di bloccare annunci di persone in base alla razza o all’etnia, o promuovere l’antisemitismo. Questa notizia descrive pressappoco lo stesso problema.
In maniera del tutto esplicita, Atlantic chiede se Facebook possa essere giudicato per abuso dei diritti umani.
(MO)
