È presto per parlare di apprendimento automatico quantistico

Un panel di esperti ritiene che l’informatica quantistica non sia pronta per rivoluzionare il campo dell’intelligenza artificiale.

di Will Knight

Mondi differenti:Yoshua Bengio, uno dei padri dell’apprendimento, si è unito a un gruppo di esperti di IBM e MIT per discutere di informatica quantistica e intelligenza artificiale. All’incontro hanno partecipato anche http://www-math.mit.edu/~shor/ l’ideatore del più famoso algoritmo quantistico. Bengio si è detto ansioso di esplorare nuovi design per i computer ed ha interrogato gli altri partecipanti sulle potenzialità dell’informatica quantistica.

Balzi quantici: Gli esperti hanno spiegato che, per quanto stiano progredendo, i computer quantistici impiegheranno ancora diversi anni prima di riuscire a contribuire allo sviluppo di sistemi di apprendimento automatico; una delle ragioni sarebbe l’attuale insufficienza di qubit per effettuare correzioni. A complicare ulteriormente le cose, non è ancora chiaro cosa saranno in grado di fare rispetto ai computer convenzionali. Sia Aram Harrow http://web.mit.edu/aram/www/ del MIT che Kristian Temme di IBM sostengono che le prime ricerche nel campo dell’apprendimento automatico quantistico siano già state avviate.


Il quadro della situazione: L’evento è stato organizzato da MIT ed IBM per la loro collaborazione in una ricerca volta a esplorare innovazioni nella fisica, nell’architettura dei computer e nella fisica capaci di portare alla prossima grande innovazione nel campo delle IA. Il progetto è meritevole, visto che gran parte delle innovazioni nell’IA riguardano algoritmi software che cominciano a mostrare i propri limiti. Nuovi hardware potrebbero offrire il prossimo in avanti.

(MO)

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