Controlli più stretti su chi vuole manipolare il voto

Facebook sta rendendo più difficile inserire messaggi pubblicitari a sfondo politico per influenzare l’esito delle elezioni americane del 2020.

di Charlotte Jee

Le aziende e le organizzazioni no profit dovranno fornire un numero di identificazione registrato fiscalmente, mentre gli inserzionisti governativi dovranno fornire un dominio web o un indirizzo e-mail che termini con .gov o .mil.

Inoltre, i partiti e i comitati di azione politica dovranno consegnare il loro numero di identificazione della Commissione elettorale federale, ha affermato Facebook in un post sul blog.

L’azienda richiede già alcune informazioni da parte di organizzazioni che cercano di pubblicare messaggi politici negli Stati Uniti, inclusa l’identificazione per confermare chi sono e dove si trovano.

Devono inoltre inserire un disclaimer con scritto “pagato” sugli annunci. Tuttavia, questo sistema ha più volte dimostrato di non essere idoneo.

La rivista “Vice” è riuscita ad acquistare annunci con la sovrascritta “pagato” per Mike Pence e l’ISIS, mentre “Mother Jones” ha mostrato che le dichiarazioni di non responsabilità si perdono quando i contenuti vengono condivisi: una scappatoia legale.

Facebook è stata costretta a intervenire sul sistema perché nella precedente campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti del 2016 e il referendum UE nel Regno Unito ha permesso di pubblicare messaggi pagati da gruppi russi che cercavano di seminare discordia.

Non è ancora chiaro l’impatto di questi messaggi sui risultati delle elezioni. Comunque, Facebook non ha ancora concesso ai ricercatori che provano a stabilire i fatti, l’accesso ai dati delle elezioni del 2016 e del referendum per la Brexit.

(rp)

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