Cerere, il pianeta nano, è ricco di acqua salata

Il più grande asteroide del sistema solare sembra possedere sotto la superficie un serbatoio di acqua, di cui oggi vediamo solo delle tracce, largo centinaia di chilometri e profondo circa 40.

di Neel V. Patel

Secondo un recente articolo di “Nature Astronomy”, Cerere, un pianeta nano situato nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove sembra avere acqua liquida che filtra sulla sua superficie. I dati dell’orbiter Dawn della NASA, raccolti nel periodo da marzo 2015 a novembre 2018, suggerisce lo studio, mostrano segni che potrebbero indicare la presenza di un profondo oceano sotterraneo. 

Nelle sue ultime settimane, l’orbiter si è avvicinato a una distanza di 35 km dalla superficie di Cerere e ha raccolto un’enorme quantità di dati sulla composizione chimica del pianeta nano. Dawn ha trovato molti depositi di cloruro di sodio sulla superficie, che gli scienziati pensavano provenissero probabilmente da un liquido che aveva raggiunto la superficie ed era evaporato, lasciando dietro di sé una crosta salata.

Tuttavia, rimaneva ancora da chiarire una questione, vale a dire come quel liquido fosse arrivato lì. In una nuova indagine sulle immagini ad alta risoluzione raccolte da Dawn durante quelle ultime settimane, i ricercatori italiani hanno scoperto che il liquido proviene da un serbatoio sotterraneo di acqua salmastra situato 40 km sotto la superficie del cratere Occator, che potrebbe misurare centinaia di km di larghezza. I sali trovati sulla superficie sono importanti per aiutare a mantenere l’acqua liquida all’interno di un ambiente come Cerere. 

I risultati sono stati pubblicati insieme ad altri documenti che offrono nuove prospettive sulla storia geologico del suo cratere Occator, che ha un diametro di 90 km e risale a circa 20 milioni di anni. Alcune di queste ricerche hanno anche preso in considerazione l’ipotesi della presenza di acqua nel cratere a partire dalle colline coniche simili alle montagne ghiacciate sulla Terra formate da acque sotterranee pressurizzate, ma i depositi di sale sembrano offrire la prova migliore.

I depositi di sale sono relativamente giovani, con alcuni che risalgono ad appena un paio di milioni di anni. I dati di Dawn indicano che i sali disidratati contengono ancora un po’ d’acqua, suggerendo la possibilità che qualche forma di attività geologica stia ancora alimentando questi depositi, il che significherebbe che Cerere è ancora un pianeta attivo.

Anche se l’acqua salata rappresenta un ambiente estremo, la presenza di un oceano indica che potrebbero esserci altri serbatoi di acqua salmastra situati altrove sul pianeta nano, lasciando aperta la strada alla speranza che Cerere una volta fosse un mondo abitabile e che potrebbe ancora esserlo. 

(rp)

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