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Con una operazione volta alla riduzione dei costi associati alla costruzione del suo 787 Dreamliner, Boeing potrebbe spalancare le porte dell’industria aeronautica alla stampa 3-D.

di Matteo Ovi

Boeing Co si rivolge a Norsk Titanium AS per stampare le prime parti strutturali in titanio del suo 787 Dreamliner, una mossa che, secondo il vice presidente per il marketing di Boeing, Chip Yates, porterebbe a un risparmio di circa $2-3 milioni per ciascun aereo.

Come riportato da Reuters, il contratto siglato lunedì rappresenta un importante passo sia verso l’incremento dei margini di profitto del 787 che – e soprattutto, diremmo noi – verso l’accettazione della stampa 3-D di parti metalliche sempre più complesse e fondamentali per le necessità dell’industria aerospaziale.

La lega di titanio ha un costo sette volte maggiore rispetto a quello dell’alluminio ed ammonta a circa $17 milioni del costo complessivo di un 787 Dreamliner, pari a $265 milioni.

Norsk Titanium AS ha lavorato per più di un anno allo sviluppo di quattro parti destinate al 787 per richiederne la validazione da parte della Federal Aviation Administration.

La società prevede di ottenere entro la fine dell’anno l’approvazione che, secondo Yates, “aprirà il varco” alla stampa di migliaia di parti per ciascun Dreamliner senza che ciascuna di esse richieda una validazione specifica da parte della FAA, con il conseguente risparmio di milioni su ciascun aereo.

Una volta ottenute le prime autorizzazioni, Norsk avvierà la fornitura partendo dai suoi impianti in Norvegia. Entro la fine dell’anno, però, la società prevede di allestire nove stampanti presso una struttura da 6.220 metri quadri a Pittsburgh, New York.