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È facile, per un robot, raggiungere 20 metri di altezza quando pesa poco o nulla.

di Jamie Condliffe

Laddove la maggior parte delle braccia robotiche diffuse nelle industrie dipende da sofisticati sistemi di gestione, un dispositivo sviluppato dal Suzumori Endo Laboratory e il Tokyo Institute of Technology, e scoperto da IEEE Spectrum ricorre a una serie di palloni di elio per determinare la propria forma. L’uso di palloni d’elio significa che l’intera struttura di 20 metri pesa appena 1.2 kg – abbastanza leggera da permettere a semplici muscoli pneumatici artificiali di articolarne i movimenti da terra.

Il cosiddetto braccio Giacometti – che si presume prenda il suo nome dall’artista Alberto Giacometti, famoso per le sue sculture snelle e affusolate – presenta evidenti limitazioni. Il peso ridotto significa che può facilmente essere influenzato dalle correnti. Allo stesso tempo, il braccio non è in grado di caricare grandi pesi, né resistere più di un pallone a urti e perforazioni.

I ricercatori che hanno realizzato questo progetto suggeriscono, però, che il peso ridotto e la facilità di trasporto permetterebbero a un simile robot assolvere mansioni di ricerca e ispezione che un macchinario più pesante o un drone dalla limitata autonomia non riuscirebbero a compiere.