A rischio di cyberattacchi

Un rapporto di un centro studi britannico afferma che gli hacker potrebbero interferire con conseguenze disastrose nelle comunicazioni spaziali e nei servizi di navigazione della NATO.

di Martin Giles

Lo studio, pubblicato dal Royal Institute of International Affairs del Regno Unito, sostiene che i satelliti militari sono esposti alla minaccia di hacker che utilizzano codici maligni per bloccare le comunicazioni in caso di guerra o smantellano sistemi di difesa missilistica automatizzati.

Gli aggressori possono anche creare falsi segnali GPS dai satelliti. Il cosiddetto spoofing, vale a dire la falsificazione dell’identità, potrebbe essere usato per deviare aerei, navi, forze militari dai canali standard e reindirizzarli a qualsiasi sito Web manipolato.

I ricercatori che si occupano di sicurezza hanno già evidenziato le vulnerabilità associate ai satelliti per le comunicazioni, il cui hackeraggio potrebbe creare al nemico molti più problemi del farli saltare in aria.

Durante l’invasione dell’Iraq condotta dagli Stati Uniti nel 2003, poco più di due terzi delle ordigni militari degli Stati Uniti sono stati guidati tramite “mezzi spaziali”, afferma il rapporto, con una crescita sostenuta rispetto alla percentuale di un decimo della prima Guerra del Golfo del 1990-1991.

Questa “dipendenza critica dallo spazio” rende le vulnerabilità cibernetiche ancora più preoccupanti.

Il gruppo di esperti ha elaborato un elenco di misure che i paesi della NATO dovrebbero adottare per migliorare la sicurezza dei satelliti. Innanzitutto, l’assicurazione che tutti i sistemi di controllo a terra siano adeguatamente protetti con software aggiornato e controlli di accesso; in secondo luogo garantire una maggiore interoperabilità tra i satelliti dei vari paesi in modo che, se alcuni vengono violati, i militari possano contare su altri satelliti per il backup.

Immagine: Air Force Space Command

(rp)

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