C’è vita su Marte?

Il rover Curiosity della NASA ha rilevato alti livelli di presenza di metano che potrebbero essere di origine biologica o geologica.

di Charlotte Jee

La scorsa settimana, Curiosity, il rover progettato nella missione Mars Science Laboratory della NASA, ha registrato una concentrazione di metano di 21 parti per miliardo nel cratere Gale. È il triplo dell’ultimo record registrato da Curiosity nel 2013.

La notizia è importante perché il metano viene solitamente prodotto da esseri viventi, quindi potrebbe essere un segno di vita microbica sul pianeta rosso. Ma il dato potrebbe avere anche un’altra spiegazione di ordine geologico: provenire dalle rocce. “Con i sistemi di misurazione attuali, non abbiamo modo di sapere se la fonte di metano è biologica o geologica, e neanche se è recente o meno”, ha affermato Paul Mahaffy del Goddard Spaceflight Center della NASA.

Secondo l’agenzia spaziale americana, una nuova rilevazione effettuata da Curiosity, dopo quella che ha registrato i valori di picco, ha mostrato che la lettura del metano è tornata al livello normale. Questo dato indica che è una fonte a intermittenza. Tuttavia, in un colpo di fortuna, due satelliti (il Mars Express e l’ExoMars Trace Gas Orbiter) stavano osservando il cratere all’incirca nello stesso momento in cui il rover ha effettuato la lettura iniziale.

Mars Express è stata la prima sonda a individuare il metano sul pianeta nel 2003. I nuovi dati satellitari dovrebbero aiutare i ricercatori a fare luce sul perché di questo picco e della sua fonte. Tuttavia, per capire se si sta parlando davvero di vita, passata o attuale, sarà indispensabile inviare nuovi strumenti sulla superficie del pianeta.

Immagine: AP

(rp)

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