10 Tecnologie Innovative 2016 / Razzi riutilizzabili

Solitamente i razzi vengono distrutti durante il loro viaggio inaugurale. Ora possono effettuare un atterraggio verticale ed essere riforniti per volare ancora, aprendo una nuova era dei lanci spaziali. Disponibilità: Ora

di Brian Bergstein

Razzi riutilizzabili
Il passo avanti I razzi possono trasferire carichi in orbita e rientrare per la prossima missione.
Perché conta L’abbattimento dei costi di un lancio spaziale aprirebbe la strada a molte nuove imprese spaziali
I giocatori chiave della nuova industria spaziale SpaceX, Blue Origin, United Launch Alliance

Migliaia di razzi sono decollati alla volta dello spazio, ma nessuno di questi, prima del 2015, era riuscito a rientrare atterrando verticalmente su una piattaforma di atterraggio, controllando attentamente la spinta dei propulsori come se il filmato del suo decollo venisse guardato al contrario. Se questa procedura potrà essere effettuata regolarmente, permettendo così di rifornire i razzi per la prossima missione, i lanci spaziali potrebbero diventare centinaia di volte più economici.

Il merito va a due miliardari. La Blue Origin dei Jeff Bezos è stata la prima a far atterrare con successo un razzo nel novembre 2015. La SpaceX di Elon Musk vi è riuscita nel dicembre dello stesso anno.

Le società sono piuttosto differenti Blue Origin mira a lanciare turisti nello spazio per brevi corse della durata di quattro minuti, mentre SpaceX sta già lanciando satelliti e rifornimenti per la stazione spaziale – entrambe le società hanno però bisogno di razzi riutilizzabili per migliorare le economie dei lanci spaziali.

Il lancio di attrezzature o persone nello spazio è sempre costato perché i razzi costano decine milioni di dollari ed effettuano un solo lancio prima di bruciare e ricadere rovinosamente nell’atmosfera. SpaceX e Blue Origin fanno invece fanno rientrare i propri razzi in una discesa controllata e li fanno posare a terra su quattro gambe retraibili, un trucco che richiede software di bordo in grado di controllare i propulsori e i flap con cui rallentare e orientare con precisione i razzi.

Fra le due, SpaceX si assume rischi maggiori.
Il vascello di Blue Origin, infatti, viaggia a una velocità e ad altitudini inferiori e rimane prevalentemente verticale, mentre i razzi di SpaceX devono ritornare alla posizione verticale da una orizzontale. A ricordarci quante cose possono andare storte, nel mese di gennaio SpaceX non è riuscita a effettuare con successo un secondo atterraggio,perché una delle gambe del razzo non si è bloccato nella posizione finale. Ciononostante, è ormai chiaro che il futuro dei lanci spaziali sarà molto più interessante delle emozioni che l’era Apollo ci ha regalato ormai 40 anni fa.

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