In un articolo su “Nature”, i ricercatori della Northwestern University negli Stati Uniti e della Hong Kong Polytechnic University descrivono la creazione di un materiale multistrato che incorpora un chip, sensori e attuatori che consentono a chi lo indossa di sentire vibrazioni meccaniche attraverso la pelle.
di Charlotte Jee
A oggi, la sensazione di tocco viene trasmessa toccando le aree su un touchscreen, con le corrispondenti aree sulla pelle che vibrano in tempo reale in risposta. La pelle è wireless e non richiede batterie, grazie alla ricarica induttiva (la stessa tecnologia utilizzata per caricare gli smartphone in modalità wireless).
Sebbene la realtà virtuale sia in grado di ricreare suoni e immagini, il senso del tatto è stato sottoesposto, affermano i ricercatori. Ma a cosa serve? L’idea è che un giorno questo tipo di pelli potrebbe consentire alle persone di comunicare fisicamente a distanza. Per esempio, un genitore potrebbe “abbracciare” un bambino durante una videochiamata di realtà virtuale dall’estero.
A breve termine, potrebbe far sentire il contatto fisico con chi gioca con i video di RV o aiutare chi ha braccia protesiche a capire meglio la forma degli oggetti che prende in mano. In questo settore della tecnologia i tentativi si sono moltiplicati, ma finora la realtà virtuale ha fallito nel realizzare il suo pieno potenziale. Forse l’aggiunta di un senso del tatto potrebbe modificare la situazione.
Questi ricercatori non sono l’unico gruppo che tenta di creare questo tipo di materiale. Proprio il mese scorso, i ricercatori dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia hanno pubblicato un articolo su “Soft Robotics” che descrive come hanno creato una pelle artificiale spessa 500 nanometri che fornisce feedback tattili in tempo reale per consentire agli utenti di realtà virtuale di “toccare” gli oggetti nei mondi virtuali.
Immagine: Strati di pelle virtuale Northwestern University
(rp)
