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Oggetti in grado di riciclare i segnali radio ambientali possono connettersi a Internet senza una fonte di alimentazione.

di Tom Simonite

Shyam Gollakota ha realizzato una lente a contatto come nessun’altra al mondo – in grado di connettersi a uno smartphone grazie a una connessione Wi-Fi.

Il prototipo dimostra una tecnologia che, dice, può conferire la connettività Internet a pressoché qualunque oggetti, inclusi quelli usa e getta. Gollakota, un professore assistente presso la University of Washington, ha inventato un sistema che permette a dispositivi privi di batterie di comunicare ed alimentarsi riciclando segnali trasmessi da dispositivi Wi-Fi, radio e stazioni TV (vedi “Energia dall’aria”).

“In questa sala, in questo momento, siamo bombardati da segnali radio”, ha detto Gollakota agli spettatori della conferenza EmTech MIT 2016. “Potete sfruttare l’energia trasmessa da questi segnali e utilizzare i riflessi per creare nuove trasmissioni”.

Gollakota e i suoi studenti hanno realizzato la lente a contatto Wi-Fi per dimostrare il potenziale della loro tecnologia, conosciuta come backscatter, per migliorare dispositivi medici, rispetto ad altri sensori o impianti più complessi. Hanno persino realizzato una benda flessibile in grado di rilevare temperatura corporea e respiro, un design che potrebbe servire per il monitoraggio dei pazienti negli ospedali.

Un altro prototipo, nella forma di un poster da concerto, è in grado di trasmettere uno snippet della musica suonata dalla band su una frequenza radio FM. Recenti test hanno dimostrato che i dispositivi backscatter che riciclano i segnali trasmessi da router Wi-Fi possono stabilire una connessione entro un chilometro di distanza o lungo un palazzo di tre piani.

La tecnologia backscatter rende molto più economica la connessione di un dispositivo o oggetto. Non solo rimuove il costo per una batteria, ma i circuiti necessari a comunicare risultano più semplici rispetto al convenzionale hardware radio.

“Il traguardo è avere miliardi di dispositivi usa e getta in grado di comunicare”, ha detto Gollkota. Per commercializzare la tecnologia, Gollakota ha co-fondato la Jeeva Wireless. La startup starebbe già trattando con una grossa società farmaceutica per l’aggiunta di connettività a un comune prodotto medico usa e getta.

Gollakota non ha rivelato il prodotto o la società con la quale stanno collaborando per questioni di riservatezza, ma ha detto che l’accordo lo avvicinerebbe facilmente al traguardo del miliardo di dispositivi connessi. “Se riusciremo a siglare l’accordo, arriveremo a produrre centinaia di migliaia di dispositivi l’anno”, ha detto.

(MO)