Una distanza di due metri dimezza il rischio di contagio rispetto a un metro

Secondo una ricerca pubblicata da “The Lancet”, mantenere le persone a due metri di distanza l’una dall’altra è una misura efficace per ridurre il rischio di diffusione del coronavirus.

di Charlotte Jee

I ricercatori hanno esaminato 172 studi osservazionali – nei quali il ricercatore si limita a registrare quello che avviene nella realtà – in 16 paesi e hanno scoperto che il rischio di infezione quando le persone si trovano a un metro di distanza è del 3 per cento, rispetto al 13 per cento se si trovano entro il metro. La trasmissione del contagio si dimezza per ogni metro in più di distanza fino a tre metri, suggerisce il modello.

I ricercatori hanno anche scoperto che le protezioni per il viso e per gli occhi riducono significativamente il rischio di diffusione del virus: le maschere diminuiscono il rischio di infezione dal 17 al 3 per cento mentre la protezione degli occhi lo porta dal 16 al 6 per cento.

I governi di tutto il mondo stanno discutendo su come garantire la sicurezza delle persone eliminando le restrizioni introdotte dal lockdown. È chiaro che questo documento sottoposto alla revisione dei pari deve essere ritenuto fondamentale per adottare una qualsiasi strategia d’intervento che abbia senso. I risultati dovrebbero anche fornire elementi utili di riflessione per quei luoghi di lavoro, come i ristoranti, i bar e le sale cinematografiche che stanno attualmente cercando di capire le modalità della riapertura.

Le indicazioni sulla distanza ideale variano da paese a paese. Nel Regno Unito sono attualmente due metri, anche se c’è una certa pressione per ridurla. Negli Stati Uniti, il CDC parla di 1,8 metri, Australia e Germania indicano 1,5 metri e la Francia ha un metro come linea guida ufficiale. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda alle persone di stare a un metro di distanza.

Immagine: AP / MIT Technology Review

(rp)

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