Un robot iCub con il sesto senso per l’interazione

Alessandra Scutti dell’Istituto Italiano di Tecnologia è candidata all’edizione 2016 del premio Innovators Under 35 italia.

di ALESSANDRA SCIUTTI

Alessandra Sciutti dell’Istituto Italiano di Tecnologia partecipa al premio Innovators Under 35 con il progetto dedicato allo sviluppo di un sesto senso dei robot per l’interazione.

Talvolta la collaborazione fra due persone è così fluida e rapida da indurre a credere che i due partner abbiano un sesto senso che permette a ciascuno di loro di leggere il pensiero dell’altro. Questo accade perché gli esseri umani sono in grado di interpretare alcuni impercettibili segnali nascosti nei movimenti altrui, che rivelano a loro insaputa quali siano le loro intenzioni o il loro stato emozionale. Il nostro obiettivo è replicare questo sesto senso in un robot, per ottenere un aiutante robotico che possa comprendere le nostre necessità e prevedere le nostre richieste semplicemente osservando i nostri movimenti.

Con il mio team abbiamo già sviluppato una versione preliminare di sesto senso per il robot umanoide iCub. Il robot ora è in grado di interpretare lo sguardo di una persona per capire quale oggetto passarle senza bisogno di istruzioni verbali o di training dell’utente. Inoltre, dall’analisi di alcune regolarità proprie del movimento umano, il robot può individuare se ci sono persone intorno a sé anche quando sono quasi completamente nascoste alla sua vista. Abbiamo anche studiato come far sì che il robot si avvalesse del sesto senso dei suoi partner umani, progettando i suoi movimenti in modo che consentissero all’osservatore di “vedere l’invisibile”, come ad esempio comprendere il goal che il robot cerca di raggiungere.

Una macchina dotata di un sesto senso per l’interazione potrebbe consentire una più ampia diffusione dell’uso di aiutanti robotici nella società, ovviando agli attuali limiti della comunicazione verbale tra uomo e robot. L’interazione diventerebbe più rapida, in quanto per il robot non sarebbe più necessario attendere il comando verbale per agire, e meno soggetta ad errori a seguito di potenziali malfunzionamenti nel sistema di comprensione del linguaggio. Inoltre, non richiederebbe all’utilizzatore l’apprendimento di nuovi segni, comandi o istruzioni, rendendo il robot un partner ideale anche per utenti non esperti

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