Un nuovo chip 3D potrebbe prolungare la Legge di Moore

Il gigante statunitense dei chip ha sviluppato una nuova soluzione per accatastare una sopra l’altra le componenti di un processore.

di Martin Giles

La notizia: Intel ha svelato una nuova tecnologia di produzione, denominata Foveros, che dovrebbe aiutarla a potenziare le prestazioni di una gamma di chip, dai processori core a quelli pensati per applicazioni nel campo dell’IA. La società sostiene che i primi semiconduttori realizzati utilizzando questa nuova tecnologia saranno disponibili a partire dal 2019.

La fine di un’era? Alcuni esperti dell’industria avevano previsto l’imminente fine della Legge di Moore, secondo cui il numero di transistor che possono essere accumulati in un chip raddoppia approssimativamente ogni paio d’anni. Questa legge ha mosso per decenni gli importanti progressi nella capacità di calcolo dei computer e reso possibile la produzione di ogni genere di dispositivo, dagli smartphone ai supercomputer.

Oggi è incredibilmente difficile riuscire ad accatastare nuovi elementi all’interno di una architettura bidimensionale. Per questo motivo sono nate iniziative volte alla scoperta di nuovi metodi per potenziare le prestazioni del silicio. I chip di memoria che conservano cose come i contenuti delle app mobile stanno utilizzando da qualche tempo un approccio 3D; i tentativi di realizzare potenti processori allo stesso modo sono sempre stati rallentati da timori sul costo e sull’efficienza energetica.

Una estensione di Moore? Intel ritiene che nuovi materiali isolanti per la dissipazione del calore e nuovi processi di alimentazione abbiano l’abbiano aiutata a superare questi problemi. Oltre a potenziare la capacità di calcolo, Foveros agevola anche la sostituzione di transistor per usi specifici, come quelli particolarmente idonei per IA o applicazioni nelle reti 5G.

Intel dovrà dare prova di saper produrre processori 3D in maniera efficiente, redditizia e su grande scala. Linley Gwennap, un analista dell’industria dei chip, pensa che questo nuovo approccio possa funzionare per i processori a basso consumo, ma è scettico sulla resa nei processori più sofisticati, che rappresentano la linea di prodotti principali della società. Intel potrebbe comunque promuovere lo sviluppo di una nuova generazione di smartphone e gadget.

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