Supercomputer; fronte di guerra

L’America sta limitando l’accesso delle grandi aziende cinesi al settore americano della componentistica legata ai supercalcolatori.

di Martin Giles

Secondo il Wall Street Journal, il Dipartimento del Commercio statunitense ha imposto nuove restrizioni alle esportazioni tecnologiche che impediranno a cinque grandi produttori cinesi di supercomputer di utilizzare componenti statunitensi. Queste misure limiteranno le vendite alle aziende cinesi da parte di produttori di chip statunitensi come Intel, AMD e Nvidia.

Le aziende coinvolte includono Sugon di Pechino e tre delle sue affiliate, nonché l’Istituto di tecnologia informatica Wuxi Jiangnan. Il Dipartimento del Commercio afferma che Sugon ha ufficialmente ammesso che l’esercito cinese è tra i suoi clienti e Wuxi Jiangnan è di proprietà dell’Esercito di Liberazione Popolare Cinese.

Ci si potrebbe chiedere perché le restrizioni colpiscono il settore dei supercomputer? La realtà è che queste macchine gigantesche non sono solo utilizzate per la modellazione del clima e la ricerca sui materiali, ma contribuiscono a sviluppare armi nucleari e altri equipaggiamenti militari, e sono fondamentali per la ricerca più avanzata dell’intelligenza artificiale.

L’America vanta ancora il supercomputer più potente del mondo, chiamato Summit, ma è in pieno svolgimento la corsa con la Cina a sviluppare la prima macchina “exascale” che sarà cinque volte più veloce. Qualsiasi abitante della Terra dovrebbe fare un calcolo ogni secondo per più di quattro anni per fare quello che un computer exascale farà in un batter d’occhio. La mossa degli Stati Uniti per limitare le esportazioni di hardware potrebbe dargli un vantaggio in questo contesto, ma probabilmente accelererà l’impegno della Cina a favorire lo sviluppo di fornitori di chip locali.

Immagine: Li xiaofei-Imaginechina

(rp)

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