Per decisione di Ursula von der Leyen, prima donna presidente della Commissione Europea, il commissario europeo alla concorrenza Margrethe Vestager ha ricevuto un portafoglio allargato per l’elaborazione di nuove normative per il settore tecnologico.
di Charlotte Jee
Ieri, Vestager, una esponente politica danese, è stata nominata vice presidente esecutivo della Commissione europea per il digitale, un ruolo che ricoprirà insieme a quello di Commissario alla Concorrenza per un altro mandato di cinque anni. La commissione è il ramo esecutivo dell’Unione Europea.
Oltre a far rispettare le leggi antitrust, Vestager dovrà coordinare il lavoro dei commissari per dare all’Europa una strategia industriale di lungo periodo e supervisionerà le politiche dell’Unione europea in materia di sicurezza informatica, big data e fiscalità delle aziende digitali.
È un chiaro segnale che l’UE intende continuare a monitorare attentamente le grandi aziende tecnologiche e le loro pratiche commerciali.
Da quando, nel 2014, è stata nominata commissario per le regole sulla concorrenza, Vestager è diventata famosa per aver sanzionato le aziende tecnologiche con multe significative.
Complessivamente, dal 2017 ha inflitto a Google oltre 9 miliardi di dollari di multe per comportamenti anticoncorrenziali e Apple è stata condannata a rimborsi superiori ai 15 miliardi di dollari per un accordo fiscale illegale.
Negli Stati Uniti si è parlato moltissimo di antitrust e Big Tech, in particolare in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno, ma finora non sono state intraprese iniziative legislative particolari.
Nonostante le denunce di pregiudizio antiamericano, la linea intrapresa dalla UE potrebbe spingere i politici e gli enti regolatori dall’altra parte dell’oceano a scegliere una linea più dura, peraltro molto popolare anche tra l’elettorato, il che non può far male.
Foto: Margrethe VestagerJohannes Jansson