Persino Amazon auspica la regolamentazione del riconoscimento facciale

Amazon, una delle principali società impegnate nello sviluppo di software per il riconoscimento facciale, sostiene le richieste di regolamentazione della tecnologia.

di Will Knight

Facepalm: Amazon è stata criticata per aver fornito tecnologie alla polizia. L’anno scorso, l’American Civil Liberties Union ha pubblicato uno studio in cui asseriva che il software cloud della società, denominato Rekognition, presenti dei pregiudizi razziali. Nel test condotto dalla ACLU, la tecnologia ha erroneamente associato alcuni membri del Congresso al database di foto segnaletiche dei criminali, con uno sproporzionato numero di identificazioni errate nel caso delle persone di colore.

Supervisione cercasi: In un post sul blog, Michael Punke, vice presidente di Amazon per la policy globale, ha difeso l’affidabilità della tecnologia sviluppata dalla società, aggiungendo: “Supportiamo le richieste di un’adeguata configurazione legislativa nazionale che protegga i diritti civili individuali ed assicuri la trasparenza dei governi nell’impiego della tecnologia per il riconoscimento facciale.”

Legge e ordine: Punke ha detto che Amazon è favorevole alle richieste di leggi che favoriscano un utilizzo trasparente della tecnologia, all’obbligo di divulgare informazioni sull’utilizzo in luoghi pubblici e all’introduzione di ruoli di supervisione da parte di esseri umani quando la tecnologie viene adoperata dalle forze dell’ordine. Amazon vorrebbe anche che venissero formulati test standardizzati della tecnologia, raccomandandosi che questi vengano adottati solamente una volta raggiunto un livello di precisione del 99%.

Timori crescenti: Amazon si è unita a un crescendo di voci che temono la minaccia del riconoscimento facciale alla privacy personale. Anche Google ha dichiarato che non offrirà servizi di riconoscimento facciale fino a quando non avrà formulato un approccio appropriato.

(MO)

Related Posts
Total
0
Share