Nanoparticelle metalliche stracciano i superbatteri

Le nanoparticelle magnetizzate rappresentano una soluzione rivoluzionaria nella lotta contro la resistenza agli antibiotici.

di Lisa Ovi

Secondo un recente rapporto Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), 2,4 milioni di persone potrebbero perdere la vita in Europa, Nord America e Australia nel periodo 2015-2050, a causa dei superbatteri resistenti agli antibiotici. In Italia, il numero di decessi da infezioni resistenti agli antibiotici costa circa 10,000 vite l’anno ed è in aumento. Sempre più, comuni infezioni batteriche, lesioni lievi e interventi chirurgici di routine potrebbero tornare ad essere potenzialmente mortali a causa della resistenza agli antibiotici.

Ricercatori della RMIT University di Melbourne, Australia, hanno utilizzato nanoparticelle di metallo liquido magnetico per distruggere batteri e biofilm batterici, l’ambiente protettivo in cui i batteri prosperano, senza danneggiare le cellule del corpo. La ricerca è stata pubblicata da ACS Nano.

I ricercatori della RMIT sono i primi a studiare il potenziale antibatterico di nanoparticelle di metallo liquido. Magnetizzate da un campo magnetico di bassa intensità, queste nano-goccioline assumono una forma spigolosa che straccia fisicamente i biofilm e le cellule batteriche semplicemente muovendosi.

L’efficacia della nuova tecnologia è stata testata su due tipi di biofilm batterici (gram positivi e gram negativi). Entrambi i biofilm sono stati distrutti in 90 minuti di esposizione alle nanoparticelle di metallo liquido uccidendo il 99% dei batteri. È importante sottolineare che, nei test di laboratorio, mentre i batteri sono stati distrutti, le cellule umane sono rimaste intonse.

I ricercatori stanno già testando l’efficacia della tecnologia in sperimentazioni precliniche su animali e contano di passare alle sperimentazioni cliniche su esseri umani nei prossimi anni. Le nanoparticelle potranno essere adattate a molteplici applicazioni antibatteriche come rivestimenti spray per impianti o trattamenti iniettabili, ma i ricercatori prevedono di poter applicare lo stesso principio a trattamenti antimicotici, contro le cellule tumorali o le placche di colesterolo pericolose per il cuore.

(lo)

Related Posts
Total
0
Share