L’esercito cinese è in corsa per dotare i propri armamenti di una intelligenza artificiale

Un nuovo rapporto conferma le voci di una corsa più che letterale agli armamenti dotati di intelligenza artificiale.

di Will Knight

Si sente parlare spesso della “corsa alle armi intelligenti” fra Stati Uniti e Cina, visto l’impegno che ciascun paese sta mettendo nello sviluppare e commercializzare tecnologie di apprendimento profondo e IA l’uno prima dell’altro

La vista da Pechino: Un nuovo rapporto del Center for a New American Security, un influente think tank, offre una visuale insolitamente dettagliata della situazione, attingendo da varie conferenze e incontri fra ufficiali del Ministero degli Affari Esteri della Cina.

Una mentalità militare: Il rapporto sostiene che la Cina si stia muovendo rapidamente per cercare di dotare i propri armamenti militari di una nuova autonomia e di una intelligenza artificiale, confermando che i leader del paese vedono in queste tecnologie un metodo per recuperare terreno sui paesi rivali in Occidente.

La guerra dei robot: Pare che l’esercito cinese stia già esportando alcune di queste tecnologie. “Ufficiali cinesi si aspettano che i droni e i robot militari acquisiscano in futuro IA e funzioni di autonomia sempre più estese. I produttori cinesi di armi stanno già vendendo droni armati con un elevato livello di autonomia in combattimento”.

Due fronti: Il Pentagono, ovviamente, sta a sua volta cercando di adottare sistemi di IA sia nei sistemi armati che in quelli non armati, con ovvie sfide che derivano dal fatto che questa tecnologia viene sviluppata sempre più da aziende del settore privato, i cui dipendenti rifiutano spesso di lavorare a sistemi armati. In Cina, i vincoli a questo genere di collaborazione sono alquanto ridotti.

Armi sotto controllo: Il rapporto offre una speranza che la marcia verso l’autonomia possa essere messa sotto controllo, citando i timori espressi dai leader della Cina per la retorica “corsa alle armi” che si cela dietro la rivalità fra i due paesi e la necessità di una collaborazione internazionale sul tema del controllo degli armamenti intelligenti.
Considerati il ritmo a cui l’IA sta muovendo i propri passi verso applicazioni militari e i rapporti deteriorati fra Cina e USA, la notizia pare positiva.

(MO)

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