L’AI per la lotta al Covid

La tecnologia Almawave alleata strategica di pazienti, medici e ospedali nel contrasto alla pandemia con RicovAI per una nuova Sanità connessa

di Alice Maria Vivarelli

È l’Intelligenza Artificiale a elaborare e monitorare i 67 parametri rilevati da un unico dispositivo per fornire in tempo reale e costantemente al medico informazioni aggiornate sull’evoluzione delle condizioni sanitarie del paziente a casa. Tecnologia evoluta che permette di stabilire il cosiddetto “indicatore di stabilità clinica” e, soprattutto, di potenziare le cure a domicilio dei pazienti positivi al Covid, evitando il sovraccarico dei reparti ospedalieri.

L’innovazione digitale applicata all’ambito sanitario è una risorsa estremamente preziosa nel momento in cui la pandemia da Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere e di operare. Una delle applicazioni più interessanti che apre nuove strade alla “Sanità connessa” è RicovAI-19, la sperimentazione a cui ha dato vita Almawave, società italiana leader nell’Intelligenza Artificiale (AI), nell’analisi del linguaggio naturale e nei servizi Big Data, in collaborazione con Ospedali Riuniti di Ancona, Università Politecnica delle Marche, ASUR Marche e le società Vivisol e Aditech.

Si tratta di un progetto pilota a supporto della sanità territoriale che sta coinvolgendo cittadini e medici del Comune di Offagna (AN) e permette di analizzare in tempo reale molteplici parametri clinici dell’utente positivo o con sintomi da Covid (temperatura corporea, pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno e frequenza respiratoria). I cittadini maggiorenni hanno ricevuto le strumentazioni per il monitoraggio autonomo e da casa: i dati rilevati da un dispositivo multiparametrico portatile vengono trasmessi in tempo reale ai medici grazie a uno smartphone e a un’app dedicata.

“L’Intelligenza Artificiale è pronta a confermarsi un alleato strategico per le nostre vite, a maggior ragione in un contesto come quello attuale” ha detto Valeria Sandei, Amministratore Delegato di Almawave, “dopo anni di impegno, ricerca e investimenti in tecnologie evolute da applicare anche all’ambito sanitario, siamo soddisfatti di poter essere parte fondamentale di una sperimentazione clinica pilota concreta come RicovAI-19. Il lavoro fianco a fianco tra i nostri tecnici ed un professionista della sanità come il professor Marco Mazzanti, Direttore Scientifico dello Studio, ha consentito di mettere a punto un sistema innovativo, capace di integrare perfettamente le evoluzioni del mondo scientifico e tecnologico con le esigenze della sanità territoriale. Concretamente un sensore rileva più valori del paziente sintomatico, quali la temperatura corporea, la pressione arteriosa, la saturazione dell’ossigeno: questi vengono comunicati ad un’apposita app. Il motore di AI di Almawave, in tempo reale, interpreta tutti i dati e le informazioni, calcolando l’indicatore di stabilità clinica e rendendolo disponibile ai medici, a cui spetteranno azioni cliniche, terapeutiche e valutazioni costruite sulle esigenze di ogni singolo paziente. Siamo convinti che nel prossimo futuro questo modello possa applicarsi ad ambiti molteplici della sanità, offrendo un valore sempre più strategico a servizio del cittadino e del medico”.
“La vera differenza di questo progetto è questo connubio che abbiamo cercato di creare fra il medico e il data scientist. La sinergia nasce dall’analizzare, dal costruire un modello mettendo a quattro mani l’intelligenza che porta il medico e l’intelligenza che porta l’esperto, e in aggiunta l’intelligenza artificiale, che si combinano”, continua Sandei.

“Tra gli obiettivi dello studio scientifico pilota – dice il dottor Marco Mazzanti, Direttore Scientifico di RicovAI-19, già in prima linea nei reparti degli ospedali Barts Heart Centre di Londra e Riuniti di Ancona ed impegnato su ulteriori fronti di attuazione dell’ AI Health con Almawave – vi è quello di monitorare l’appropriatezza dell’accesso ospedaliero, perché avvenga solo quando è necessario, oltre ovviamente a quello di capire quanto l’Intelligenza Artificiale possa essere utile a monitorare lo stato di salute dei pazienti”.

Secondo il dottor Mazzanti, infatti, “nello studio di fattibilità sarà proprio il medico a supervisionare l’applicativo di AI, confermando il dato e verificando di persona la qualità degli indicatori predittivi forniti dallo stesso sistema. Il procedimento, che mette in relazione il sistema informatico di supporto alle decisioni con la supervisione del medico, permette un incremento dell’accuratezza della cura”. “Il medico – conclude Mazzanti – è così in grado di seguire, contemporaneamente, la condizione clinica di più pazienti, focalizzando l’attenzione sui più critici. In questo modo si avvia un coordinamento virtuoso tra il territorio, l’ospedale di riferimento e il medico, che resta la punta di diamante a servizio della comunità. Una collaborazione resa possibile dalla facilità di utilizzo degli applicativi digitali messi a punto da Almawave affinché RicovAI-19 sia un sistema utile, attendibile e facilmente utilizzato dal cittadino”.

La sperimentazione, avviata a inizio aprile, avrà durata complessiva di 6 mesi. Fin da subito fornirà risultati utili a medici e ricercatori.

(lo)

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