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I memristori possono essere un nuovo e più efficiente elemento costitutivo dei computer moderni per l’implementazione dei sistemi di deep learning.

di Patrick Howell O’Neill

I componenti elettronici non lineari passivi, o memristori, sono un nuovo tipo di elemento del circuito elettrico che è stato teorizzato nel 1971. Nel 2008, i ricercatori della Hewlett-Packard li hanno identificati per la prima volta, in nanodispositivi realizzati con biossido di titanio, ma la tecnologia non ha sostituito la memoria flash come inizialmente previsto. 

I resistori sono elementi di un circuito che controllano il flusso di corrente elettrica. Un memristore, come suggerisce il nome, è come un resistore regolabile con memoria. Si spenge l’alimentazione e un memristore “ricorderà” la resistenza più recente che ha avuto. Ciò mantiene la promessa di chip più veloci ed efficienti che integrano la memoria con la logica.

Adnan Mehonic, dell’University College London and Intrinsic, sta sviluppando memristori in ossido di silicio, il materiale più comunemente usato nei chip dei computer. Il suo obiettivo principale è creare una memoria densa, a bassa potenza e ad alta velocità. In modo più ambizioso, sta usando la fisica dei memristori per implementare l’elaborazione in memoria e funzionalità simili al cervello per i futuri sistemi neuromorfici. 

Tra le altre applicazioni, affermano i sostenitori del dispositivo,i memristor potrebbero migliorare notevolmente l’efficienza energetica dei sistemi di intelligenza artificiale. Gruppi di memristori, spiega Mehonic, potrebbero eseguire attività di deep learning utilizzando un cinquecentesimo dell’energia dell’hardware attuale. Una startup da lui cofondata ha concluso un giro di finanziamento di 1,9 milioni di dollari a marzo. 

Immagine: Adnan Mehonic

(rp)