In autobus solo con biglietti contactless

Il passaggio a sistemi di pagamento del tutto automatizzati per i trasporti pubblici potrebbe non avere quell’impatto sociale sull’accessibilità tanto temuto negli anni passati

Rachel del Valle

Ci sono ancora tratti del sistema di trasporto SEPTA di Filadelfia che accettano monete. Ma oggi, in quasi tutte le principali città americane, i viaggiatori in transito su autobus e binari della metropolitana usano i loro telefoni. Il cambiamento è stato rapido. Come tante cose che i consumatori hanno liquidato come inutilmente complicate prima della pandemia – codici QR, ritiro degli ordini nei negozi al dettaglio, consegna di generi alimentari – la riscossione delle tariffe di transito senza contatto ha dimostrato la sua convenienza ed è stata normalizzata

Cosa significherà questo cambiamento per chi non ha smartphone o carte di credito? Forse non molto. È probabile che il denaro venga ancora in qualche modo accettato nel sistemi di trasporto, afferma Candace Brakewood, professore di ingegneria civile e ambientale dell’Università del Tennessee a Knoxville. La Federal Transit Administration garantisce infatti che le modifiche tariffarie proposte sulle grandi reti urbane non abbiano un impatto sproporzionato sui passeggeri a basso reddito e delle minoranze

Man mano che i sistemi di autobus sperimentano l’eliminazione delle macchinette per pagare a bordo, per esempio, gli operatori dovranno espandere le loro reti di distributori automatici di biglietti, che includono catene nazionali come CVS e attività commerciali. New York City, che ha il più grande sistema di trasporto pubblico del paese, sta passando dalle sue sottili MetroCard a banda magnetica a OMNY, un sistema contactless che utilizza la comunicazione di prossimità.

OMNY supporta i “pagamenti a circuito aperto”: non è necessaria una carta o un’app speciale per salire a bordo, ma si può semplicemente scorrere la carta di credito o di debito contactless esistente o agitare un dispositivo dotato di portafoglio digitale. OMNY offre anche un’opzione “a circuito chiuso” sotto forma di una carta fisica che può essere ricaricata con contanti.

In una dichiarazione, la Metropolitan Transportation Authority cittadina ha affermato di aver “grandemente ampliato” la sua rete di vendita al dettaglio da quando le carte OMNY sono diventate disponibili per l’acquisto lo scorso autunno, citando quasi 1.000 partner che le vendono e le ricaricano. Il suo obiettivo è quadruplicare questo numero una volta che il sistema è completamente attivato. 

È facile vedere l’uso crescente dei pagamenti mobili come contrario all’etica egualitaria del trasporto pubblico, ma la tecnologia può aprire l’accesso a sistemi che altrimenti sarebbero difficili da gestire. “Faccio fatica a pensare a un prodotto che sia più difficile da acquistare di un biglietto per i trasporti pubblici quando si arriva in una città nuova”, afferma Joshua Schank, dirigente di InfraStrategies e ricercatore dell’UCLA Institute for Transportation Studies. 

Schank, che ha creato l’Office of Extraordinary Innovation presso la Los Angeles County Metropolitan Transportation Authority nel 2015 e lo ha guidato fino allo scorso gennaio, vede l’obiettivo finale nell’integrazione dei pagamenti tra i sistemi di mobilità (bike-sharing, scooter, autobus, treni) attraverso le città così come al loro interno. Ma in un modo o nell’altro, il pagamento contactless e a circuito aperto probabilmente giocherà il ruolo che avevano i contanti nei primi giorni del trasporto pubblico: saranno accettati ovunque.

 
Rachel del Valle è una scrittrice freelance di New York.

Immagine: Robert K Chin / Alamy

(rp)

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