Il Dakota del Nord ha due app di tracciamento

L’evidenza che persino uno degli stati meno abitati degli Stati Uniti non sia riuscito ad affidarsi a un’unica soluzione per monitorare i possibili contagi, dimostra la difficoltà di elaborare una strategia contro la pandemia a distanza di mesi dalla sua comparsa.

di Patrick Howell O’Neill

Ad aprile, il Dakota del Nord ha lanciato un’app di tracciamento dei contatti per il coronavirus. Ora, a poche settimane dalla riapertura dello attività nello stato, il governo di Bismarck afferma che si avvarrà anche del nuovo sistema di notifica di Apple-Google, ma che per farlo richiederà l’esecuzione di due app separate.

Prima della parziale ripartenza avvenuta il primo maggio, lo stato ha rilasciato un’app chiamata Care19. Il governatore Doug Burgum al momento della diffusione ha sostenuto che: “E’ un’opportunità per essere i leader nella risposta mondiale al covid-19. Il nostro obiettivo è che almeno 50.000 abitanti scarichino l’app”.

Sei settimane dopo, 33.000 cittadini lo avevano fatto. Quando Apple e Google si sono unite per creare sistemi automatici di tracciamento dei contatti o di notifica dell’esposizione su sistemi operativi Android e iOS, hanno introdotto una serie di regole di protezione della privacy che le autorità sanitarie devono seguire per utilizzare la loro tecnologia. Queste limitazioni includono il divieto di tracciamento della posizione e hanno costretto le autorità sanitarie a fare affidamento su Bluetooth.

Ora, dopo lunghe discussioni con Apple e Google, il Dakota del Nord ha deciso di utilizzare entrambe le app di tracciamento del coronavirus – sia quella con il sistema di  rilevamento della posizione, sia quella con il Bluetooth – allo scopo di offrire ai cittadini una possibilità di scelta, che potrebbe però finire per rendere meno efficace il lavoro complessivo.   

La suite di due app supportate dallo stato includerà Care19 Diary, che traccia la cronologia delle posizioni di una persona, e Care19 Exposure, che utilizzerà l’API Apple-Google per monitorare gli eventi di contatto rischiosi tramite Bluetooth. Le due app non comunicano tra loro né condividono dati. Il Dakota del Nord vuole molti più download e i funzionari puntano sullo sforzo congiunto di Apple e Google per aumentare la consapevolezza di quei cittadini che altrimenti non saprebbe come raggiungere.

“Non è la soluzione ideale”, afferma Vern Dosch, il capo della squadra di operatori impegnati nel monitoraggio, “ma faremo tutto quello che è in nostro potere per proteggere i cittadini del Dakota del Nord”.

(rp)

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