
Nell’aeroporto di Milano Linate la prima applicazione in Italia della tecnologia di rilevamento facciale per i passeggeri.
Nel panorama in rapida evoluzione della tecnologia, con una sempre maggiore attenzione riservata alle potenzialità dell’intelligenza artificiale, l’applicazione del riconoscimento biometrico e, in particolare, della rilevazione dei tratti somatici per il riconoscimento facciale, è uno degli approcci più attuali e controversi. Da una parte, gli innegabili vantaggi in tema di sicurezza; dall’altra, le preoccupazioni per la privacy dei cittadini.
Gli aeroporti sono certamente i luoghi in cui sicurezza e privacy hanno un ruolo centrale e una delle frontiere più affascinanti e promettenti è quella del riconoscimento biometrico per il controllo dei passeggeri. Con il passare del tempo, i viaggiatori di tutto il mondo cercano esperienze sempre più fluide, prive di interruzioni, in cui la tecnologia diventa uno strumento per semplificare e ottimizzare il viaggio. È proprio in questo contesto che il progetto FaceBoarding 2.0, il primo progetto di riconoscimento facciale per passeggeri in Italia, realizzato nell’aeroporto di Milano Linate gestito da SEA, rappresentando una svolta significativa per i passeggeri e per l’operatività aeroportuale.
FaceBoarding 2.0 si fonda sull’idea di creare un’esperienza di viaggio “seamless”, ossia un percorso senza intoppi attraverso i vari touchpoint aeroportuali, riducendo al minimo le interazioni fisiche e semplificando al massimo i controlli, senza sottovalutare l’aspetto della sicurezza. Il cuore della tecnologia consiste nel riconoscimento biometrico del volto, una soluzione avanzata che combina tratti biometrici, documenti elettronici certificati e carte d’imbarco. Questa integrazione permette ai passeggeri di passare da un punto di controllo all’altro senza dover mostrare più volte i documenti, accelerando il loro percorso e offrendo maggiore efficienza. Ma come è stato sviluppato questo sistema e quali benefici specifici offre?
“Siamo molto orgogliosi di essere riusciti a mettere a terra un progetto di questa complessità, estremamente complicato e sfidante non solo dal punto di vista tecnologico ma anche organizzativo. Il lavoro svolto da molteplici team di SEA ha portato alla concretizzazione di quella che speriamo possa essere la base per la creazione di una nuova e seamless passenger experience” ha detto Mario Ponta, Director Supply Chain and Innovation SEA Milano.
L’approccio progettuale: dal pilota al full deployment
Il progetto FaceBoarding è stato sviluppato dalla società SEA, operante negli aeroporti di Milano, con un significativo investimento economico iniziale e con l’obiettivo di migliorare significativamente la passenger experience nei propri scali. La tecnologia biometrica è stata introdotta per la prima volta a Linate nel 2019, con il lancio di un programma pilota mirato a testare l’efficacia e la soddisfazione dei passeggeri. Questa fase sperimentale ha coinvolto principalmente passeggeri su voli specifici, come la tratta Milano-Roma Fiumicino e, successivamente, i voli diretti verso Stoccolma.
La fase pilota, terminata nel 2024, ha dimostrato che l’utilizzo della biometria facciale non solo migliora l’efficienza del processo di imbarco, ma offre anche benefici tangibili per tutte le parti coinvolte. I passeggeri hanno potuto sperimentare un processo più veloce, con minori interazioni con gli operatori, mentre le compagnie aeree hanno riscontrato le potenzialità in termini di incremento nella sicurezza e abbattimento dei costi operativi.
A seguito del successo del pilota, il sistema è stato esteso a un numero sempre maggiore di voli e passeggeri, rendendo disponibile la tecnologia gratuitamente per tutti gli utenti e per tutte le destinazioni coperte dall’aeroporto. Il go-live della soluzione continuativa è avvenuto a maggio 2024, grazie anche alla collaborazione con partner tecnologici di primo livello, come il consorzio RTI Thales-Dormakaba, selezionato tramite una gara pubblica, e alla data di pubblicazione di questo articolo, oltre 15 mila utenti hanno già utilizzato questa tecnologia in aeroporto.

Il sistema FaceBoarding 2.0 presente all’aeroporto di Milano Linate – SEA Milano
Come funziona il FaceBoarding: un percorso dettagliato attraverso i touchpoint
Il sistema FaceBoarding si articola attraverso diversi touchpoint fondamentali per garantire un’esperienza completa e senza ostacoli. I principali punti di contatto sono i chioschi di registrazione (Enrollment Kiosk), l’applicazione mobile (che secondo SEA sarà rilasciata ufficialmente tra pochi giorni), i varchi di pre-security e i gate di imbarco.
Il primo passo per accedere al sistema è l’enrollment, che può avvenire tramite un chiosco in aeroporto o, a breve, anche dall’app mobile che, quando sarà attiva, semplificherà ulteriormente questo processo, facilitando ulteriormente l’utilizzo della funzionalità. In entrambi i casi, il passeggero deve fornire un documento d’identità elettronico e scattare una fotografia del proprio volto. Questi dati vengono trasformati in un template biometrico che viene poi utilizzato per identificare il passeggero ai vari controlli successivi. Nel caso in cui la registrazione non vada a buon fine, i passeggeri possono comunque scegliere di utilizzare la tradizionale procedura di imbarco.
I varchi biometrici installati nelle aree di pre-security e ai gate di imbarco permettono ai passeggeri di essere identificati automaticamente, semplicemente presentandosi di fronte al varco. Il sistema verifica l’identità tramite il confronto biometrico e, se positivo, permette l’accesso in pochi secondi, senza la necessità di mostrare fisicamente documenti o carte d’imbarco. Questo non solo rende il processo più veloce, ma riduce anche la possibilità di errori umani, migliorando la sicurezza e l’efficienza.
Sicurezza e privacy: due temi centrali
Un aspetto cruciale del progetto FaceBoarding 2.0 è la gestione della privacy e la conformità alle normative. In particolare, il sistema è stato progettato per rispettare i rigidi standard previsti dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) vigenti, garantendo che tutte le informazioni personali vengano trattate con il massimo livello di sicurezza e trasparenza.
Come spiega Maria Liguori, DPO SEA, “l’utilizzo di tale tecnologia di riconoscimento basata sui dati biometrici, oltre a sottendere sempre il consenso esplicito dell’interessato, avviene nel rispetto dei principi di liceità, necessità, proporzionalità e minimizzazione dei dati sanciti dal regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, avendone altresì valutato l’impatto sui diritti e sulle libertà fondamentali dell’individuo”.
Innanzitutto, i dati biometrici raccolti non vengono conservati in forma leggibile: vengono generati solo template criptati che sono utilizzati esclusivamente per la durata del viaggio. I passeggeri che utilizzano l’applicazione mobile hanno la possibilità di salvare i propri dati in modo sicuro all’interno del Digital Wallet del proprio smartphone, mentre le comunicazioni tra dispositivi e sistemi centrali avvengono sempre tramite protocolli di sicurezza avanzati, come mTLS 1.3.
Inoltre, il consenso informato del passeggero è sempre richiesto prima dell’utilizzo del sistema. Il consenso può essere fornito al momento dell’enrollment, direttamente al chiosco in aeroporto o tramite l’applicazione mobile e può essere revocato in qualsiasi momento. Alla revoca del consenso, tutti i dati vengono immediatamente cancellati dai sistemi centrali, garantendo il rispetto delle preferenze degli utenti.
La sicurezza delle informazioni è ulteriormente rafforzata grazie all’utilizzo di un Key Management System (KMS) per la gestione delle chiavi di cifratura e un controllo degli accessi basato su ruoli (RBAC) con autenticazione a due fattori (2FA). Questi elementi sono fondamentali per prevenire accessi non autorizzati e per garantire che le informazioni sensibili siano gestite solo da personale autorizzato e adeguatamente formato.
Il progetto FaceBoarding 2.0 rappresenta quindi non solo una nuova frontiera tecnologica per l’infrastruttura aeroportuale italiana, ma anche un esempio di come le soluzioni digitali possano essere implementate in modo sicuro rispettando le normative vigenti.