Cresce il chatbot sperimentale di Facebook

Un nuovo approccio allo sviluppo di chatbot intelligenti ha già superato la concorrenza.

di Jackie Snow

Un chatbot, addestrato per interagire con i suoi interlocutori su argomenti personali, è in grado di imparare a prevedere le informazioni che li riguardano.

Persino con l’ausilio di una intelligenza artificiale, i chatbot sono fragili sistemi che non riescono a parlare di altro se non quanto sono stati addestrati a trattare. Tendono anche a non possedere una personalità o una memoria a lungo termine, per cui la loro funzione viene spesso relegata a mansioni molto specifiche, come la gestione delle prenotazioni per una compagnia aerea.

Un nuovo paper divulgato da Facebook AI Research dimostra un metodo per creare un bot capace di intrattenere conversazioni su temi generici, ovvero chiacchierare.
Grazie a un data set di 164.356 conversazioni fra lavoratori arruolati via crowdsourcing cui è stato chiesto di conversare, il sistema è in grado di raccogliere i tratti di un personaggio all’interno di una memoria supportata da rete neurale e generare “risposte più specifiche, coerenti, avvincenti e personali”.

Sfruttando lo stesso setup, il chatbot pone al suo interlocutore alcune domande su temi personali che gli permettono di costruire un modello più accurato del suo compagno di chiacchierate. Ovviamente, il sistema non è ancora in grado di superare un partner umano dal punto di vista della personalità o della coerenza, ma ha superato altri sistemi addestrati con dialoghi presi da film – una delle raccolte dati più abbondanti in circolazione.

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