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Molto prima di Libra di Facebook c’era Gram, la valuta digitale di Telegram, il cui lancio è ora previsto per ottobre.

di Mike Orcutt

Tre investitori senza nome che hanno recentemente parlato con Telegram hanno riferito al “New York Times” che l’azienda prevede di inviare “i primi lotti” di monete Gram entro i prossimi due mesi. 

Secondo l’articolo, Telegram ha concordato ufficialmente di consegnare Gram agli investitori entro il 31 ottobre, oppure restituire il denaro.

Gli investitori hanno anche detto al quotidiano che Telegram renderà disponibili i portafogli di software digitali alle 200-300 milioni di persone in tutto il mondo che usano la sua applicazione di messaggistica.

Quando ha raccolto 1 miliardo e 700 milioni di dollari con l’ICO (la raccolta pubblica di fondi) all’inizio del 2018, l’azienda ha parlato a lungo del cosiddetto Telegram Open Network (TON), il sistema blockchain che avrebbe gestito la valuta.

Ha spiegato che gli sviluppatori del TON sarebbero stati in grado di superare alcuni dei più grandi ostacoli tecnici che si trovano a fronteggiare altre reti blockchain che mirano a servire centinaia di milioni o miliardi di persone.

Da allora, lo sviluppo di TON è proseguito, per lo più a porte chiuse. Questo modo di procedere è in netto contrasto con quello adottato da Facebook, che ha rivelato preventivamente i suoi piani e ha promesso di non fare mosse avventate senza l’approvazione di chi si occupa dei sistemi di regolamentazione. 

E mentre Facebook prevede una rete blockchain privata, conforme alle normative, Telegram sembra mirare a una rete più decentralizzata che aiuti gli utenti a aggirare tali regolamenti.

Foto: Gli utenti di Telegram controllano i messaggi su uno smartphone. Christian Wiediger | Unsplash