Apple e Google monitorano il coronavirus con iOS e Android

Il nuovo progetto partirà a maggio e prevede di chiedere agli utenti se hanno contattato una persona infetta e ritengono di essere potenzialmente malati. 

di Patrick Howell O’Neill

Gli esperti medici sanno che la tracciabilità dei contatti è vitale per la salute pubblica durante le epidemie. La tecnica è stata una delle chiavi del successo di paesi come la Corea del Sud nel contrastare l’ondata della pandemia all’interno dei propri confini. Questo sforzo della Silicon Valley sarà uno dei maggiori tentativi americani di seguire da vicino la diffusione del coronavirus. 

Non si tratta, però, del sistema nazionale di monitoraggio del coronavirus che la Casa Bianca avrebbe voluto mettere in piedi. Per costruire la rete di tracciamento dei contatti volontaria, la nuova tecnologia si affiderà al Bluetooth, generalmente utilizzato per le comunicazioni a breve distanza tra i dispositivi. Se si risulta positivi al virus, si immettono tali informazioni in un’app sul telefono e vengono avvisate le altre persone che ci sono state vicine nei 14 giorni precedenti. Lo scambio di informazioni rimane privato. (Si vedano figura 1 e 2)

Figura 1
Figura 2

Il software consisterà semplicemente in un’API (interfaccia di programmazione dell’applicazione) che consente ai telefoni Apple e Android, che utilizzano sistemi operativi distinti, di scambiare dati tra loro. Gli utenti dovranno scaricare separatamente le app create dalle autorità sanitarie che utilizzano l’API come sistema di base per lo scambio di dati.

Le informazioni saranno accessibili ai funzionari della sanità pubblica, ma non sarà possibile l’identificazione da parte di aziende o enti statali. In seguito, Apple e Android prevedono di aggiungere il software di tracciamento dei contatti direttamente nei sistemi operativi, in modo che sia presente sul telefono di più persone per impostazione predefinita.

Sarà necessaria un’ampia adozione per renderlo uno strumento efficace. L’app di Singapore, TraceTogether, che utilizza allo stesso modo il Bluetooth per monitorare la malattia, è stata adottata dal 12 per cento della popolazione. Le autorità sanitarie dovranno inoltre creare app in grado di utilizzare l’API. Infine, l’idea si affida alla capacità di fare test diffusi, rapidi e affidabili che facciano sapere alle persone se sono positive o meno.

Le aziende hanno rilasciato schede tecniche su Bluetooth, specifiche di crittografia e la documentazione essenziale di riferimento.

Related Posts
Total
0
Share