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Dopo libri, film e generi alimentari, Amazon ha annunciato che sta andando all’attacco dell’ultimo bastione della vendita al dettaglio con Personal Shopper di Prime Wardrobe.

di Tanya Basu

Amazon sta cercando di fare qualcosa di molto simile a Sticht Fix, la startup per lo shopping di abiti personalizzati dal valore di 2,7 miliardi di dollari. E data la dimensione del mercato dell’abbigliamento, l’operazione ha un senso preciso.

Come ha affermato Katrina Lake, CEO di Stitch Fix, in un recente episodio del podcast Recode Decode, gli americani acquistano ancora l’80 per cento dei loro vestiti nei negozi fisici, nonostante il fatto che i centri commerciali stiano rapidamente diventando obsoleti e lo shopping online sia la norma.

Come funziona Stitch Fix? Gli utenti si vedono proporre degli interi look, per uomo o donna, o dei singoli capi e per ciascuno devono giudicare semplicemente con il pollice su o giù.

L’azienda analizza queste informazioni e invia una confezione di vestiti e accessori in linea con le scelte effettuate, per 20 dollari. Si tiene (e paga) quello che piace e si rispedisce il resto.

La versione di Amazon prevede anche un sondaggio sui gusti personali, che viene inviato insieme ad alcuni capi, suggeriti da uno stilista, che potrebbero interessare l’utente.

Ma ci sono differenze ancora più significative: Amazon addebita una commissione fissa di 4,99 dollari al mese per i clienti Prime (rispetto ai 20 dollari a confezione di Stitch Fix) e i clienti possono vedere cosa c’è nella confezione prima che sia spedita. Se si vuole spedire qualcosa indietro, si hanno sette giorni di tempo e una confezione richiudibile, oltre a un’etichetta prepagata.

Il servizio è ancora molto nuovo. A oggi, è disponibile solo per le donne, anche se Amazon promette presto una versione maschile. I marchi includono Theory, 7 for All Mankind, Adidas, Stuart Weitzman e molti altri.

Non è la prima incursione di Amazon sul mercato dello shopping online. A giugno, il gigante dell’e-commerce ha lanciato StyleSnap, un’app descritta dal sito tecnologico Verge come “la Shazam dell’abbigliamento“. 

Questa app consente ai clienti di scattare foto di un prodotto di loro gradimento e di andarne alla ricerca su Amazon. E’ disponibile anche l’app The Drop, sempre di proprietà di Amazon, che consente agli influencer di proporre nuove selezioni di abbigliamento direttamente ai clienti e di lanciare collezioni in edizioni limitate.

Amazon vanta già 30 miliardi di dollari di vendite annuali nel settore dell’abbigliamento, ma si tratta ancora di una piccola parte delle vendite al dettaglio totali dell’azienda (233 miliardi di dollari nel 2018).

Se Amazon sarà in grado di combinare la convenienza del suo marchio con la personalizzazione, potrà spiccare il volo, in caso contrario sarà la conferma del fatto che alle persone piace comprare vestiti che possono vedere e toccare.

Foto: Charles via Unsplash