A chi spetterà lo sviluppo di automobili a guida autonoma?

Waymo sta realizzando in proprio alcuni sensori da offrire come sistemi di guida autonoma preimpostati per l’industria automobilistica.

di Jamie Condliffe

Qual è il modo migliore per accaparrarsi una fetta dell’emergente settore delle automobili a guida autonoma? Le case costruttrici sostengono di dover sviluppare le proprie vetture robotizzate partendo da zero. Una manciata di società tech, però, sta lavorando a sistemi che consentiranno alle case automobilistiche di lavorare meno.

In occasione del North American International Auto Show di Detroit, ad esempio, Waymo, la società di Alphabet dedicata alla guida autonoma, ha annunciato di aver realizzato un pacchetto di sensori dedicato appositamente alle vetture a guida autonoma. Stando al Wall Street Journal, il kit, realizzato internamente e montato a bordo dei nuovi minivan Chrysler Pacifica che dovrebbero circolare per strada a partire da questo mese, include “un sistema radar a 360°, otto moduli di visualizzazione e tre tipologie differenti di lidar sviluppati appositamente da Waymo”.

Durante l’evento, il CEO di Waymo, John Krafcik, ha citato i potenziali risparmi come motivazione dietro la decisione di realizzare internamente gli hardware necessari. Rispetto al 2009, quando un sensore lidar costava $75.000, la società ha risparmiato il 90%. Eppure, come sottolineato da the Verge, oggi società come la Velodyne vendono sensori lidar a partire da $8.000

In realtà, quindi, è la capacità di realizzare hardware per conto proprio ad attirare tanto la società. Di fatto, Waymo ha parlato di due sensori lidar differenti, pensati per operazioni di visualizzazione da distanze differente. La versione a corto raggio servirebbe a concentrarsi su elementi quali i pedoni, mentre la versione ad ampio raggio potrebbe concentrarsi sui pericoli più distanti, quali automobili e rotonde.

È in questo livello di personalizzazione che potrebbe risiedere il valore commerciale del lavoro condotto dalla società. Waymo ha infatti dichiarato che non si sarebbe occupata della realizzazione di intere vetture, bensì avrebbe collaborato con le case costruttrici. Pare che la fornitura di hardware per la guida autonoma farà parte di questi accordi.

Questo approccio è analogo fra diverse altre società. L’israeliana Mobileye, ad esempio, sta collaborando con diverse case automobilistiche, e il suo ultimo progetto, presentato con BMW, è particolarmente interessante perché, in una certa misura, permetterà alle automobili di imparare a guidare da sole. Nel frattempo Oxbotica, di Oxford, ha sviluppato un nuovo sistema software che permette di convertire qualunque auto in una vettura a guida autonoma.

Il beneficio per le case automobilistiche è evidente: invece di lavorare a una tecnologia dedicata e allestire un team per l’intelligenza artificiale, società quali Waymo, Mobileye e Oxbotica potrebbero semplicemente fornire loro un kit di sistemi da installare sulle loro vetture. Nel frattempo, società quale Tesla, General Motors e Ford continuano a lavorare per conto proprio ai loro sistemi di guida autonoma.

Related Posts
Total
0
Share