Il timore di perdere il posto di lavoro per colpa delle macchine potrebbe costare caro ai casino della città.
di Erin Winick
Membri della Culinary Union, operanti all’interno di molti dei principali casino della città, hanno votato a favore di uno sciopero a meno di raggiungere presto un accordo.
Il retroscena: Il 1 giugno scadranno i contratti di 50.000 dipendenti iscritti al sindacato, da cui la decisione di indire uno sciopero. Le professioni a rischio vanno dai baristi ai responsabili di sala. L’ultimo sciopero indetto da dipendenti dei casino risale al 1984, quando il personale cessò le proprie attività per 67 giorni, arrivando a costare oltre $1 milione al giorno alle società colpite.
Perché scioperano? Per ottenere un aumento degli stipendi, ovviamente. Allo stesso tempo, però, i dipendenti dei casino sperano di ottenere maggiori garanzie sul proprio lavoro, specialmente davanti al rischio di vedere i propri ruoli portati via da un robot. “Supportiamo l’innovazione che migliora il lavoro, ma ci opponiamo all’automazione che sa solo distruggere posti di lavoro”, dice Geoconda Argüello-Kline, segretaria tesoriera della Culinary Union. “La nostra industria deve sapersi innovare senza perdere il suo tocco umano”.
“Ho votato a favore dello sciopero per assicurarmi che il mio lavoro non venga assegnato a un robot”, commenta Chad Neanover, un cuoco del Margaritaville.
Paura dell’automazione: L’industria dei servizi è sempre più soggetta all’automazione, anche se i tempi in cui i dipendenti umani nei casino saranno un ricordo del passato non sono ancora giunti. Scioperi e negoziazioni potrebbero costituire oggi l’occasione migliore per scongiurare il peggiore degli scenari.
(MO)