La valuta digitale di Facebook potrebbe essere dietro l’angolo

Facebook potrebbe presto presentare una criptovaluta da utilizzare all’interno delle sue app di messaggistica istantanea.

di Mike Orcutt

Il New York Times ha rivelato nuovi dettagli sul progetto che Facebook starebbe segretamente sviluppando attorno alle blockchain. Sulla base di quanto riportato dal quotidiano, il progetto potrebbe presto dare i suoi primi frutti.

FacebookCoin? Lo scorso dicembre Bloomberg aveva riportato che Facebook era impegnata nello sviluppo di una cosiddetta stablecoin, una valuta digitale il cui valore è legato a una valuta convenzionale come il dollaro statunitense. Il rapporto del Times sembrerebbe confermare queste voci; cinque persone legate al progetto avrebbero indicato che il primo prodotto sarà probabilmente una stablecoin.

Apparentemente, Facebook potrebbe garantire il valore della valuta digitale associandola a quello di dollari, euro ed altre valute custoditi nei suoi conti bancari. Secondo il Times, la società starebbe già trattando sul cambio valuta per i consumatori.

Una valuta via app? Il primissimo rapporto di Bloomberg suggeriva la possibilità che la valuta di Facebook venisse fatta circolare attraverso il servizio di messaggistica Whatsapp, permettendo così ai suoi utenti di trasferire somme a favore dei loro contatti. Il Times sottolinea il fatto che Facebook è impegnata in un processo di profonda revisione della sua infrastruttura al fine di collegare fra loro WhatsApp, Facebook Messenger ed Instagram.

In teoria, l’operazione potrebbe mettere la valuta digitale al servizio di 2,7 miliardi di utenti che ogni mese fanno uso di almeno una di queste app.

Domande ancora senza risposta: La criptovaluta di Facebook sarà veramente supportata da una blockchain? In che misura Facebook controllerà libro mastro? Come farà Facebook a trarne profitto? Come farà a impedire che criminali ne facciano uso per i loro fini? Come gestirà la privacy degli utenti? Secondo il Times, la società starebbe considerando sistemi che non si affidano a processi di estrazione dispendiosi dal punto di vista energetico come quello di Bitcoin ed altre criptovalute analoghe. Quale potrebbe essere, quindi, la soluzione alternativa? 

Una cosa è chiara: una società tecnologica del livello di Facebook che si muove per introdurre una valuta digitale legata a forme di denaro convenzionale non sembra avere molto a che fare con il futuro decentralizzato auspicato dai sostenitori delle blockchain.

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