Il telaio dell’handbike con cui Alex Zanardi ha trionfato alle Paraolimpiadi, è stato realizzato a Varano con le stesse fasi e metodologie di sviluppo di una vettura da competizione.
di Matteo Ovi
Nelle straordinarie medaglie d’oro vinte da Alex Zanardi alle Paraolimpiadi non ci sono solo la forza e lo spirito di un grandissimo campione. C’è anche lo sforzo di una intera azienda leader nel settore delle auto da competizione di molte Formule: Indy, Renault, Nippon, GP2, GP3: la Dallara di Varano de’ Melegari (Parma).
Il telaio dell’handbike di Zanardi è stato realizzato a Varano con le stesse fasi e metodologie di sviluppo di una vettura da competizione.
Una volta digitalizzata la superficie corporea di Zanardi e della sua bici, c’è stato un approfondito studio di aerodinamica CFD (Computational Fluid Dynamics), finalizzato alla messa a punto della forma del mezzo.
Definita la forma, si è passati alle analisi strutturali FEM (Finite Element Methods), per poi realizzare prove di laboratorio.
Si è parallelamente costruito un manichino per valutare l’abitabilità e la posizione di guida; infine, si è progettato e realizzato il primo prototipo.
Le modalità di progettazione e realizzazione degli chassis in fibra di carbonio, a cui attingono tutte le scuderie della Formula Indy, sono le stesse che hanno dato a Zanardi la scocca leggerissima e allo stesso tempo rigidissima.
Lo studio aerodinamico in galleria vento della handbike con l’atleta a bordo ha permesso di riprogettare l’angolo di attacco delle ruote posteriori, aumentandolo al punto che i due vortici d’aria generati dalle ruote sono confluiti nel vortice generato dal corpo del pilota, riducendo la resistenza aerodinamica complessiva del 10 per cento.
L’aumento dell’angolo di attacco delle ruote ha avuto la conseguenza di fare lavorare i pneumatici più sul lato che sul battistrada, con un aumento di resistenza al trascinamento. I modelli di simulazione hanno quindi permesso di verificare l’opportunità di ridisegnare, inclinandola, la superficie della corona esterna delle ruote, in modo che il pneumatico potesse appoggiare normalmente sul terreno e non sui fianchi.
Analisi FEM del Telaio
La molla per tutta l’azienda è stata, da una parte, la grande sensibilità alla messa a punto di un pilota da corsa come Zanardi e, dall’altra parte, il suo grande spirito e la sua umanità.
Tutti ricordano quando, alla sua prima esperienza con la handbike, preso dall’entusiasmo di provarla all’interno dei piazzale aziendale, non rendendosi conto che il prototipo era senza freni, è andato a sbattere contro il muro di recinzione e, a tutti quelli che correvano verso di lui temendo si fosse fatto male, disse sorridendo: “Tranquilli, scusatemi, è che ho più gambe che cervello”.