Skip to main content

Il vascello RemoveDEBRIS ha catturato la sua prima sonda e dimostrato l’efficacia di una strategia per la pulizia dello spazio.

di Erin Winick

La discarica dello spazio: L’orbita terrestre è piena di detriti spaziali. La Space Surveillance Network del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti monitora intorno a 8.000 oggetti realizzati dall’uomo che fluttuano attorno al nostro pianeta. La loro presenza costituisce un problema perché, maggiore il numero di lanci spaziali, maggiore la probabilità che questi collidano fra loro, creando un maggior numero di detriti ancor più piccolo e compromettendo la sicurezza delle prossime missioni nello spazio (come nel film Gravity).

La notizia: La scorsa settimana, il satellite RemoveDEBRIS ha catturato per la prima volta un satellite CubeSat con una rete. Applicato a uno scenario reale, il sistema permetterebbe di trascinare i detriti nell’atmosfera terrestre per bruciarli; in questo caso, però, sarà possibile lasciare che ricada sulla superficie.

“Per quanto possa sembrare una idea semplice, la complessità dietro l’impiego di una rete nello spazio per catturare detriti ha comportato anni di pianificazione, progettazione e coordinazione”; racconta Guglielmo Aglietti, direttore del Surrey Space Centre presso la University of Surrey, nel Regno Unito.

Un laser spaziale: Una rete è lontana dall’essere l’idea più folle per ripulire l’orbita terrestre. Raggi laser e motori alimentati dai detriti nello spazio sono solo alcune delle idee considerate in passato.

E adesso? I ricercatori utilizzeranno il satellite RemoveDEBRIS per testare un nuovo sistema di navigazione e un’altra soluzione per catturare i detriti spaziali: un arpioneprogettato per infilzare gli oggetti.

(MO)