Un programma di Berkeley premia gli imprenditori trascurati del settore energetico

Il Cyclotron Road cerca di offrire una soluzione per emergere dalle asperità della ricerca nel settore energetico.

di James Temple

Con il governo federale che valuta il taglio dei fondi alla ricerca, e l’abbandono del settore energetico da parte dei venture capitalist, sono tempi duri per chiunque speri di commercializzare una nuova tecnologia. Il Cyclotron Road, un incrocio fra un fellowship program ed un incubatore di startup che è stato allestito dal Lawrence Berkeley National Laboratory per aiutare progetti di ricerca a maturare in giovani società, rappresenta un rifugio per i giovani innovatori.

Il programma, finanziato dal DoE, ha annunciato 10 nuovi membri, fra cui David Bierman, cofondatore di Marigold Power e pioniere nella ricerca dell’energia solare termofotovoltaica al MIT (vedi “Hot Solar Cells”); Sarah Richardson, precedentemente fellow post-doc al Berkeley Lab e fondatrice di Microbyre, società dedicata all’ingegnerizzazione di batteri per la produzione di biocombustibili ed altri prodotti; la fondatrice di AstrileuxSupriya Jaiswal, una fisica che ha conseguito più lauree presso la University of Oxford e la University of Virginia e sta sviluppando la prossima generazione di semiconduttori.

Il Cyclotron Road è nato tre anni fa per offrire un percorso dall’accademia all’industria, aiutando gli scienziati a risolvere difficili problemi tecnici per sopravvivere alla “valle della morte” che reclama diverse idee emergenti nel campo. La struttura fornisce ai ricercatori uno stipendio per due anni, oltre all’accesso alle attrezzature del Berkeley Lab e a una assistenza continua.

I sei progetti del primo anno hanno raccolto complessivamente più di $18 milioni nella forma di fondi addizionali alla ricerca o investimenti privati. L’Argonne National Laboratory nell’Illinois e l’Oak Ridge National Lab nel Tennessee hanno recentemente avviato programmi simili.

Molti degli osservatori sostengono che lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile richiederà progressi nei campi dei biocombustibili, dello stoccaggio di energia, dell’efficienza energetica e delle tecnologie per la rete elettrica. Eppure, i fondi federali dedicati a tali ricerche sono ormai in declino da decenni, al pari degli investimenti aziendali nella ricerca. Allo stesso modo, l’industria dei venture capital, che esige ritorni ragionevoli in cicli di cinque anni, ha dimostrato di non saper sostenere le startup del settore, che spesso richiedono enormi investimenti iniziali e comportano considerevoli sfide tecniche.

Stando al fondatore di Cyclotron Road, Ilan Gur, la cui startup di batterie è stata supportata da Khosla Ventures per poi essere acquisita da Bosch, il programma offre a promettenti ricercatori che operano nel settore energetico il tempo addizionale di cui necessitano per sviluppare la loro tecnologia prima di cominciare a cercare fondi – e gestire le limitazioni che ne derivano.

“Non diamo loro un lavoro. Dopo due anni li cacciamo”, spiega Gur, che in precedenza ha lavorato come program director per l’Advanced Research Projects Agency-Energy del DoE. “Se riusciranno a far maturare la loro idea in quell’arco di tempo, però, saranno più abili nell’accompagnare la tecnologia fino al mercato”.

(MO)

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