TV sociale

Le relazioni sociali favoriscono indici d’ascolto televisivi più alti

di William M. Bulkeley

Il pubblico degli eventi televisivi in diretta è inesorabilmente diminuito nel corso degli ultimi anni. Ma sta accadendo qualcosa di sorprendente: le Olimpiadi invernali e i Grammys hanno registrato più spettatori e destato un maggiore interesse. L’inversione sta avvenendo almeno in parte a causa delle nuove abitudini degli spettatori: mentre guardano la TV, utilizzano i telefoni intelligenti o i computer portatili per scambiarsi messaggi, tweets e aggiornamenti su personaggi, celebrità e persino pubblicità.

Marie-José Montpetit, ricercatrice ospite al Research Lab for Electronics del MIT, si occupa da diversi anni di TV sociale, una definizione che mette insieme senza soluzione di continuità le reti sociali, che stanno spingendo verso l’alto gli indici d’ascolto televisivi, con la tradizionale esperienza passiva dello spettatore televisivo. L’obiettivo della Montpetit è di rendere la visione della TV un’esperienza che spettatori di luoghi diversi possono condividere e discutere, e allo stesso tempo di rendere più semplice la ricerca di programmi soddisfacenti.

Network televisivi, produttori e distributori di contenuti sperano che la facilità di collegamento con gli amici contribuirà a mantenere alta l’audience, evitando che gli spettatori si rivolgano a servizi come Hulu, che diffonde in streaming i programmi su Internet. Inoltre, l’apertura della TV alle reti sociali potrebbe consentire alle aziende di offrire più facilmente programmi personalizzati.

Molti sviluppatori sono alla ricerca di sistemi per consentire alle persone di condividere le esperienze da spettatore effettuate sulle connessioni a banda larga o attraverso i decoder; in effetti, le aziende televisive via cavo e altri fornitori di video su banda larga hanno finanziato brevi sperimentazioni di servizi TV interattivi in tutto il mondo per oltre venti anni. Ma la maggior parte dei sistemi erano ancora più rozzi delle combinazioni di computer portatili e grandi schermi televisivi che gli spettatori attuali hanno improvvisato. Montpetit vuole unire diversi sistemi di comunicazione – specialmente cellulari e servizi di banda larga – per garantire una esperienza di livello più alto allo spettatore. A questo scopo, ha avuto una serie di incontri sul modello di sistema futuro con BT, l’azienda che fornisce le connessioni a banda larga a 15 milioni di utenti in Inghilterra e Irlanda, tra cui circa mezzo milione di abbonati alla TV digitale.

Anche se BT non rilascia commenti su come si articolerà questa TV sociale, l’anno scorso Montpetit e i suoi studenti del Media Lab del MIT hanno presentato un interessante prototipo. Una banca dati centrale aggrega i video da fonti on line come YouTube, condivide i dati del singolo utente con le reti sociali, trasmette il video alla TV dell’utente e permette agli spettatori e alle persone in Rete di inviare in continuazione commenti e indici di gradimento attraverso un’applicazione iPhone. In questo modo si evita di utilizzare lo schermo televisivo per i messaggi e di irritare quegli utenti che non vogliono vedere oscurate da testi insulsi le immagini sui loro schermi HDTV a 52 pollici. L’applicazione consente inoltre allo spettatore di indicare alla Rete quale programma vuole vedere sulla sua TV. Per esempio, se un amico suggerisce un programma e l’utente è d’accordo, quello spettacolo apparirà in TV all’ora prevista. Nel febbraio scorso, Montpetit e i suoi studenti hanno presentato una versione avanzata di questo sistema a BT. Jeff Patmore, che lavora con Montpetit come responsabile della ricerca strategica universitaria a BT, sostiene che la presentazione del sistema dovrebbe essere prevista per questo anno, anche se non lo conferma ufficialmente. In ogni caso, Montpetit aspetta ansiosamente l’arrivo sulla scena statunitense della TV sociale: sua figlia, con la quale guarda alcuni programmi televisivi, andrà al college il prossimo autunno. A parte i problemi tecnologici e commerciali, Montpetit vuole che la TV sociale aiuti amici e famiglie a rimanere in contatto, anche quando vivono lontani.

Related Posts
Total
0
Share