Trump manca di credibilità

Il responsabile del funzionamento delle macchine per il voto elettorale dice che la risposta della Casa Bianca alla sconfitta nelle elezioni è sconcertante e offensiva.

di Patrick Howell O’Neill

Il presidente Donald Trump ha inviato un tweet tutto in lettere maiuscole affermando che le macchine per il voto di una azienda chiamata Dominion Voting Systems avevano cancellato milioni di voti per lui in tutto il paese. L’affermazione non è vera, ma lui è il presidente, quindi ha avuto un forte impatto sul paese. Chi ha lavorato ai seggi elettorali e allo spoglio delle schede postali dice di temere per la propria sicurezza e di ricevore minacce di morte dai sostenitori del presidente. 

Ben Hovland conosce bene le macchine per il voto. Dirige la Election Assistance Commission (EAC), un’agenzia federale indipendente che, tra gli altri lavori, controlla e certifica questa tecnologia. L’EAC definisce gli standard per i sistemi di voto e verifica le macchine nei laboratori che ne stabiliscono la sicurezza e la facilità d’uso. Hovland dice che non ci sono state frodi o malfunzionamenti diffusi che avrebbero cambiato il risultato delle elezioni. A conferma di ciò, neanche gli avvocati, che hanno tentato senza successo di contestare il risultato, hanno prodotto alcuna prova effettiva a sostegno delle affermazioni di Trump.

Hovland e io abbiamo discusso di quello che è successo dopo le elezioni e della straordinaria quantità di disinformazione proveniente dalla Casa Bianca. Durante la nostra conversazione, Hovland ha parlato dei problemi legali del presidente, del futuro dei funzionari della sicurezza elettorale e del suo messaggio per Donald Trump.

Qual è la sua reazione di fronte al tweet del presidente nel quale si sostiene che Dominion ha cancellato 2,7 milioni di voti pro Trump?

In primo luogo, è una dichiarazione piuttosto sconcertante. In secondo luogo, vorrei solo che affermazioni del genere fossero effettivamente sostenute con argomenti credibili. In questo modo si fa perdere agli americani la fiducia nel sistema elettorale ed è davvero preoccupante. Prendiamo il caso del contenzioso del presidente. Quella che vediamo è una storia molto diversa davanti a un microfono o su Twitter rispetto a quella che vediamo davanti a un’aula di tribunale o davanti a un giudice. Da una parte dichiarazioni roboanti su Twitter o da qualche palco, dall’altra prove inconsistenti presentate ai tribunali. Semplicemente, non c’è una correlazione tra i due aspetti. 

Questa storia non è nuova. Guardando indietro alle elezioni del 2016 mi ricordo che il presidente ha affermato di aver perso il voto popolare perché presumibilmente hanno votato milioni di non cittadini. È stata creata una commissione presidenziale per trovare quei milioni di non cittadini e dimostrare la frode degli elettori. Non ha prodotto risultati ed è stata sciolta con grande imbarazzo. Non ci sono prove da nessuna parte di frodi elettorali diffuse.

Francamente, è irrispettoso per le persone che lavorano per far funzionare il sistema elettorale. È irrispettoso per la loro integrità avanzare questo tipo di accuse, in particolare quando non si forniscono prove. Tutto i problemi sollevati fino a oggi sono stati facilmente confutati perché sono in gran parte teorie del complotto. Se ci fosse qualcosa di vero, i funzionari elettorali sarebbero i primi a voler andare a fondo della questione perché hanno a cuore l’integrità del processo e vogliono assicurarsi che sia equo e che si sia rispettata la volontà degli elettori. 

È stato recentemente riferito che Chris Krebs, direttore della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, subisce pressioni dalla Casa Bianca per modificare il suo sito Rumor Control, che combatte la disinformazione elettorale in tempo reale. Krebs ora si aspetta di essere licenziato perché si rifiuta di accettare le pressioni. Qual è la sua reazione nel vedere un rispettato funzionario della sicurezza elettorale messo sotto pressione per aver semplicemente detto la verità?

La realtà è che Krebs ha fatto un ottimo lavoro. Senza la sua guida, non saremmo neanche lontanamente vicini a dove siamo. Ho detto molte volte che c’è stato un cambiamento epocale nella condivisione delle informazioni tra partner statali, locali e federali sulla sicurezza elettorale. Gran parte di quel merito va al regista Krebs e alla sua leadership. Rumor Control è stata una risorsa fantastica. Abbiamo assistito a un numero assurdo di accuse infondate, senza alcun radicamento nei fatti reali. 

È importante diffondere la storia vera. Il direttore Krebs ha svolto un ottimo lavoro nel conferire poteri al suo staff e nel venire incontro alle esigenze dei funzionari elettorali, bipartisan, ovunque si trovino, riconoscendo che le nostre elezioni sono un processo decentralizzate. Ogni stato conduce le elezioni in un modo unico. Ciò implica significa che i diversi funzionari elettorali avranno sfide diverse e avranno bisogno di assistenza diversa. Krebs ha tenuto conto di questa situazione e ha adattato il suo programma. Il sottosettore delle infrastrutture elettorali è stato sostenuto dal governo e ha portato alle elezioni più sicure che abbiamo mai avuto. 

Ero al centro operativo CISA il giorno delle elezioni, e tra rappresentanti delle organizzazioni elettorali, dei produttori, dell’intelligence e dei funzionari elettorali in tutto il paese in stanze virtuali, siamo stati in grado di avere un livello di visibilità su ciò che stava accadendo in tutto il paese come non avevamo mai avuto prima.  I problemi emersi nel giorno delle elezioni sono del tutto normali. C’erano alcune macchine che non si avviavano e qualche difficoltà con le registrazione del voto elettronico. Ma siamo stati in grado di affrontarli rapidamente. 

La stampa ha informato regolarmente sull’andamento del voto. “Prima che si parlasse di grande cospirazione, i problemi sono stati accertati, condivisi e risolti.  Anche la maggiore trasparenza ha fatto una grande differenza quest’anno. E molto di ciò è dovuto al lavoro che Krebs ha svolto e alla sua leadership. Spero che continui a esercitare il suo ruolo per tutto il tempo che vuole.

E’ preoccupato per un’ulteriore politicizzazione del processo elettorale? 

Spero che non accada. Rumor Control è un esempio di come rispettare il giuramento che abbiamo prestato alla Costituzione. Il sito sta cercando di far emergere la verità su come si svolgono le nostre elezioni, sulla loro sicurezza e l’integrità, sulla volontà degli elettori. Un numero record di americani ha votato quest’anno. In definitiva, questa è la nostra democrazia. E la volontà degli elettori va rispettata.

Pensa che la situazione sia aggravata dal fatto che è proprio il presidente ad amplificare la disinformazione?

Ritengo che sia allarmante, in particolare la conferenza stampa da lui tenuta e interrotta da più reti televisive. Sono dell’idea che la maggior parte degli americani non sia abituata a vedere il sigillo presidenziale della Casa Bianca su accuse del genere, senza alcuna prova. Molti americani ascoltano il presidente e lo sostengono. Alcune persone hanno sollevato dubbi su quanto fosse schiacciante la percentuale di voti per corrispondenza diretti al presidente eletto Biden. Probabilmente è successo perché il presidente ha passato mesi a dire che non ci si poteva fidare di questo sistema di voto.

Certamente c’è una parte del popolo americano che gli crede, e questo è molto preoccupante, perché abbiamo avuto elezioni libere e corrette. I funzionari elettorali hanno svolto un’incredibile quantità di lavoro per garantire la regolarità delle elezione. Qualsiasi affermazione diversa sta seminando divisioni tra il popolo americano. Questo è ciò che vogliono i nostri avversari stranieri. Vogliono vedere queste divisioni. Vogliono vederci perdere la fiducia nel nostro processo e nei nostri sistemi democratici.

Se oggi potesse parlare faccia a faccia con il presidente Trump di queste elezioni, cosa gli direbbe?

Vorrei spiegargli soprattutto le conseguenze di queste dichiarazioni per i funzionari elettorali. Ne ho sentiti diversi preoccupati per la loro sicurezza e quella delle loro famiglie. Queste accuse, queste teorie del complotto diffuse ad arte, hanno delle conseguenze serie nella vita di tutti i giorni. Come minimo, sono un insulto nei confronti del lavoro di tante persone capaci che hanno fatto funzionare la macchina elettorale e che ora si sentono in pericolo. 

Questa è una tragedia. Sono dipendenti pubblici e non lavorano per la gloria o per diventare ricco. È un lavoro che si fa perché si crede nel nostro paese e nella nostra democrazia. Mi vengono in mente poche responsabilità di più alto livello. E’ un vero peccato che invece di elogiare queste persone, si stia parlando delle minacce che ricevono.

Foto: AP / Susan Walsh

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