Training in ambienti virtuali

I ricercatori di Facebook hanno creato una serie di abitazioni e uffici virtuali estremamente realistici in modo che i loro algoritmi di intelligenza artificiale possano apprendere come funziona il mondo reale.

di Will Knight

Un team dei Facebook Reality Labs ha creato 18 “spazi campione” attraverso un programma noto come Replica. L’idea è che gli agenti IA apprendano come muoversi a partire dagli oggetti del mondo reale, attraverso l’esplorazione e la pratica. In teoria, questo percorso formativo potrebbe rendere le piattaforme chatbot e i robot più intelligenti, e favorire forme più avanzate di manipolazione della realtà. Ma, affinché l’esperienza sia trasferibile nel mondo reale gli spazi virtuali devono essere estremamente realistici.

Gli ambienti sono stati creati mappando gli uffici e le abitazioni reali grazie a un sistema di telecamere 3D ad alta definizione. I ricercatori hanno anche sviluppato un nuovo software per eliminare il riverbero, che può facilmente confondere tali sistemi di scansione. Mentre altri motori di simulazione girano a circa 50-100 fotogrammi al secondo, Facebook afferma che AI Habitat arriva a oltre 10.000 fotogrammi al secondo, il che rende possibile un rapido addestramento degli agenti di intelligenza artificiale.

Questi spazi virtuali possono essere caricati in un nuovo ambiente chiamato AI Habitat, all’interno del quale i programmi di intelligenza artificiale possono esplorare e imparare. Gli algoritmi verranno prima addestrati a riconoscere gli oggetti in diversi setting, ma nel tempo dovrebbero acquisire una conoscenza delle convenzioni del mondo fisico, che permetta loro, per esempio, di capire che i tavoli servono per poggiarci sopra degli oggetti.

La mancanza di buon senso è un problema evidente dei moderni sistemi di intelligenza artificiale. A differenza di una persona, un chatbot o un robot non possono fare affidamento su una conoscenza generale del mondo – sia essa di ordine fisico, legale o sociale – che gli consenta di decifrare un comando poco chiaro. La complessità e l’ambiguità del linguaggio rendono, al momento, questa difficoltà un ostacolo difficilmente sormontabile.

Immagine: Facebook

(rp)

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